La città di Naro è ferma, schiacciata sotto il peso di una crisi politica e amministrativa senza precedenti. A lanciare l’ennesimo grido d’allarme è la lista civica “Uniti per Naro – Barberi Sindaco”, che punta il dito contro il sindaco Milco Dalacchi, accusato di essere un “Don Abbondio incapace di decidere” e di ostacolare ogni possibilità di risanamento finanziario e sviluppo economico della comunità.

“Verrà un giorno il giudizio, e forse non lontano, in cui tu dovrai rispondere del male che fai”, si legge nella nota, che fotografa una situazione al collasso.

Dimissioni in serie, giunta allo sbando

In poco più di un anno dall’insediamento, l’amministrazione Dalacchi è stata travolta da un esodo senza precedenti:

  • Dopo soli sei mesi, via il vicesindaco Aronica, sostituito da Erika Sferrazza tra le polemiche.

  • Nel luglio 2025, in un infuocato consiglio comunale, lascia l’assessore alla Cultura Erika Ferraro, con accuse pesanti all’operato della Giunta.

  • Il 29 luglio si dimette l’assessore all’Agricoltura e consigliere comunale Calogero Licata.

  • Il giorno dopo, anche la vice sindaco Sferrazza getta la spugna, denunciando “lotte fratricide” all’interno della coalizione.

  • Infine, l’uscita dell’assessore al Bilancio Letizia Maniscalchi, che nei suoi saluti ignora volutamente il sindaco.

Il colpo di grazia è arrivato con la fuoriuscita del consigliere Bellavia, che ha sancito la fine della lista “Magica Naro”.

Una maggioranza bloccata sul manuale Cencelli

Oggi restano solo sette consiglieri a sostegno del sindaco, eppure — sottolinea la nota — nonostante sette posti di governo disponibili (cinque assessorati, un presidente e un vicepresidente del consiglio), dopo quasi un mese di trattative l’unico risultato è stato un teatrino indecoroso di veti, personalismi e spartizioni mancate.
E quando un cittadino ha chiesto al sindaco a che punto fosse la crisi, la risposta è stata: “Si devono mettere d’accordo loro”.

“Uno spettacolo penoso – scrivono da Uniti per Naro – consumato a spese della comunità, con un primo cittadino spettatore passivo e complice”.

Il nodo finanziario e il rischio bocciatura COSFEL

Tutto questo avviene mentre Naro è sotto la lente della Commissione per la Stabilità Finanziaria degli Enti Locali (COSFEL), che dovrà pronunciarsi sul bilancio stabilmente riequilibrato approvato dal consiglio con il parere contrario dei revisori. Una bocciatura appare più che probabile, spalancando lo scenario del dissesto e di un commissariamento.
Nonostante la gravità della situazione, la priorità della maggioranza sembra essere la battaglia per le poltrone, “mentre la città affonda”.

La richiesta: “Sindaco, si dimetta subito”

Anche il PD locale ha rotto il silenzio, parlando di “divisioni, personalismi e veti incrociati” e aprendo all’ipotesi di una giunta tecnica. Ma per “Uniti per Naro – Barbieri Sindaco” non ci sono scorciatoie:

“Qualsiasi rattoppo sarebbe temporaneo. L’unica vera cura è che Dalacchi si dimetta e si torni al voto per eleggere amministratori veri, non apprendisti”.

Il messaggio finale è un affondo diretto:

“Sindaco Dalacchi, per un attimo si spogli delle vesti di Don Abbondio, assuma quelle di Fra Cristoforo e tolga la comunità dall’imbarazzo di assistere a questo ignominioso spettacolo. Si dimetta, prima che a perdere non sia solo la sua poltrona, ma la dignità di Naro”.

Autore