Tatuarsi il corpo è ormai un’abitudine, non più un vezzo di qualche amante del genere. Ci si tatua di tutto, su ogni parte del corpo, affidandosi a mani più o meno esperte, più o meno abili a usare arnesi più o meno idonei all’uso. Una giungla nella quale come in molti altri ambito professionali il rischio di imbattersi in qualche cialtrone, pure abusivo è altissimo. Non mancano ovviamente i professionisti che cercano di migliorare sempre di più il proprio livello di qualità. Dall’Azienda sanitaria provinciale fanno sapere che con un esame finale si è conclusa la quinta edizione del “corso di formazione obbligatorio per operatori di tatuaggio e piercing” organizzato dal Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento. Una iniziativa che conferma il fermento di questo settore sempre più in espansione, anche alla luce della sempre più massiccia richiesta da parte dell’utenza. E’ stata nutrita la partecipazione di “alunni” provenienti anche da fuori provincia, in 23 hanno ottenuto l’idoneità professionale sanitaria per eseguire i trattamenti. E non è un dato da trascurare, anzi. L’ASP di Agrigento, fanno sapere dall’azienda, “è fra le poche aziende pubbliche siciliane ad offrire questo tipo di formazione e conta in futuro di indire ulteriori edizioni del corso, vista la crescente domanda da parte degli utenti”. L’attività è stata condotta secondo quanto previsto dalle linee guida del decreto Regione Sicilia del 31 luglio 2003 in materia di tatuaggi e piercing. Questi 23 tatuatori “certificati” avranno dunque modo e merito di attaccare alle pareti dei propri “studi” gli attestati ottenuti dall’Asp, un plus che certamente farà la differenza in futuro. Con la speranza che a tali corsi possano partecipare sempre più protagonisti di questo settore, uscendo da quella zona grigia nella quale a farne le spese, spesso, sono gli utenti.

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