AGRIGENTO – Questa sera in Piazza Municipio, davanti al Palazzo di Città, si è svolto un sit-in di protesta promosso dall’Area Progressista di Agrigento, un cartello politico e civico nato di recente che mette insieme partiti, associazioni e movimenti cittadini.

All’iniziativa hanno preso parte esponenti del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle, di Alleanza Verdi e Sinistra, di Italia Viva, di Controcorrente (il movimento fondato da Ismaele La Vardera), oltre a rappresentanti di Legambiente, ARCI, Agrigento in Comune, dei Laici Comboniani e dell’associazione Adila.

Il messaggio lanciato è stato chiaro: “Basta sprechi, Agrigento merita trasparenza”. Cartelli e striscioni hanno richiamato i temi che stanno più a cuore ai cittadini: il diritto all’acqua, l’ambiente, la legalità, i giovani costretti a emigrare, e soprattutto la gestione delle risorse per Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025, che secondo i manifestanti non ha prodotto risultati concreti né opere durature.

«Diciamo basta a un’amministrazione che non amministra e non governa – ha dichiarato il portavoce dell’Area Progressista, il giornalista Nuccio Dispenza – e che sta portando la città al baratro. Agrigento ha perso una grande occasione storica, quella del 2025: non è stato risolto un solo problema e non è stata realizzata neanche un’opera che possa restare».

Sul futuro politico, in vista delle elezioni amministrative del 2026, Dispenza ha precisato: «Questo lo vedremo, intanto faremo una squadra competente di persone che facciano un’azione quotidiana trasparente».

Il sit-in, a cui hanno partecipato anche iscritti e simpatizzanti del Circolo PD “Vittoria Giunti”, ha rappresentato il primo banco di prova pubblico per la nuova aggregazione. Una presenza non oceanica ma significativa: circa 30 cittadini si sono radunati sotto la statua di Pirandello per ribadire che non ci si inventa opposizione dall’oggi al domani e che la sfida è riconquistare la fiducia della gente con idee vere e sane.

L’obiettivo dichiarato: una città capitale non solo della cultura, ma anche della legalità, della trasparenza e dell’accoglienza.

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