AICA accusa la BCC Agrigentino di trattenere i conti senza motivo. Da verifiche giornalistiche emerge che la banca attende l’ordinanza del giudice.
Agrigento – 29 agosto 2025. “Condotta gravissima”: così la presidente di AICA, Danila Nobile, ha definito l’operato della BCC Agrigentino, accusata di mantenere bloccati i conti correnti dell’azienda idrica nonostante la rinuncia al pignoramento depositata da Siciliacque S.p.A..
Secondo AICA, la normativa sarebbe chiara: una volta rinunciato al pignoramento, la banca – in qualità di terzo pignorato – avrebbe l’obbligo di svincolare le somme immediatamente, senza ulteriori atti del giudice.
L’approfondimento giornalistico
Dopo un confronto con altri istituti bancari agrigentini, emerge però un quadro differente: la BCC Agrigentino starebbe agendo in conformità alla normativa vigente. Come confermano le nostre fonti, lo sblocco dei conti non può avvenire automaticamente: serve un’ordinanza del giudice che ha disposto il pignoramento, perché il vincolo sulle somme resta in vigore fino alla pronuncia del Tribunale.
Due interpretazioni contrapposte
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AICA: la rinuncia al pignoramento estingue automaticamente gli effetti e obbliga la banca a liberare le somme.
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Banche: il terzo pignorato non può assumersi responsabilità senza un provvedimento del giudice.
La tensione resta alta. AICA ha già interessato la Procura della Repubblica e la Prefettura di Agrigento, ma intanto dipendenti e fornitori restano in attesa, senza poter ricevere i pagamenti.
Il caso apre un fronte delicato tra esigenze aziendali, tutela dei lavoratori e rispetto delle procedure legali. La parola definitiva spetta ora al giudice, unico soggetto titolato a sciogliere il nodo dei conti bloccati.

