AGRIGENTO – È stata una notte di paura quella appena trascorsa ad Agrigento, dove si sono verificati due distinti incendi che hanno tenuto impegnate per ore le squadre dei Vigili del Fuoco e le forze dell’ordine.

Il primo episodio si è registrato intorno all’1:00 di notte nel quartiere storico del Rabato, precisamente in via Garibaldi, nei pressi del civico 210, di fronte alla Chiesa di San Francesco di Paola. Una Fiat Punto bianca è andata completamente distrutta dalle fiamme. Sul posto sono intervenute due volanti della Polizia di Stato e una squadra dei Vigili del Fuoco. Stando alle prime ricostruzioni, si tratterebbe di un incendio di matrice dolosa: testimoni oculari, tra cui una ragazza visibilmente sconvolta, avrebbero urlato frasi come “Io lo so chi è stato!”. Sono stati acquisiti video e foto che documentano l’accaduto e che potrebbero risultare decisivi nelle indagini in corso.

Il secondo incendio, ben più vasto e pericoloso, si è verificato poche ore dopo, alle 3:30 del mattino, all’interno della Villa Bonfiglio, nel cuore della città. Le fiamme hanno completamente distrutto la tenda della Comunità missionaria Porta Aperta, realtà da anni impegnata nel sostegno ai più fragili. L’incendio si è esteso rapidamente al costone roccioso sovrastante e ha raggiunto via Crispi, coinvolgendo alberi e vasta vegetazione.

Momenti di grande apprensione si sono vissuti per la presenza di più bombole di gas all’interno della struttura: fortunatamente, grazie al pronto intervento dei Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Agrigento, si è evitata una possibile tragedia.

Due incendi in poche ore, entrambi in pieno centro urbano, con circostanze ancora da chiarire. Le autorità non escludono al momento alcuna ipotesi, compresa quella del dolo. L’allerta in città è alta e i cittadini chiedono chiarezza, sicurezza e maggiore presenza delle istituzioni.

Agrigento si risveglia con il volto segnato dal fuoco e dalla paura, mentre la solidarietà corre verso la Comunità Porta Aperta, duramente colpita da un episodio che, oltre al danno materiale, rappresenta un duro colpo per chi quotidianamente lavora al servizio degli ultimi.

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