Pronti a tutto pur di vedere garantiti i diritti all’assistenza dei propri figli diversamente abili durante le ore di scuola. Pronti anche a spendere soldi per portare il Comune di Agrigento in Tribunale. Sono i genitori dei bambini ai quali l’amministrazione comunale ha ridotto l’orario degli assistenti alla comunicazione, genitori che con numerosi ricorsi ex art. 281 decies c.p.c., R.G. n. 340/2025, hanno citato in giudizio il Comune di Agrigento. Come – ad esempio – la sig.ra K.H., in proprio e nella qualità di esercente la responsabilità genitoriale sul figlio minore T.R.. La donna ritiene che nei confronti del figlio si stia perpetrando una condotta discriminatoria in quanto, per consentirgli  l’esercizio pieno del proprio diritto allo studio, è necessaria la presenza di un assistente alla comunicazione per complessive ore settimanali 20 così come previsto dal PEI. La mamma del bambino chiede, pertanto, la cessazione immediata del “comportamento discriminatorio” nei confronti del figlio minore, mediante l’immediata assegnazione di un assistente alla autonomia e alla comunicazione per 20 ore settimanali per l’anno scolastico in corso.
L’avvocato del Comune Rita Salvago, assegnataria del provvedimento, ha come da prassi chiesto all’ente la predisposizione del procedimento di incarico per la costituzione dell’Ente in giudizio. Vista quindi la direttiva apposta a margine del ricorso, con la quale il Dirigente del Settore I chiede di predisporre provvedimento per la costituzione dell’Ente nel giudizio, con conferimento di incarico per la relativa difesa e rappresentanza allo stesso avvocato Rita Salvago. Sull’albo pretorio del Comune negli ultimi giorni si contano almeno 4 ricorsi al Tribunale da parte di genitori che ritengono violati i diritti all’assistenza scolastica dei propri figli, da parte del Comune che – al contrario – avrebbe dovuto garantirli, fornendo le risorse economiche necessarie allo svolgimento del servizio. Soldi che si sarebbero potuti e dovuti individuare e stanziare, a dispetto di altri settori o iniziative di minore rilevanza sociale. Vedremo se il Tribunale accoglierà le tesi dei genitori o quelle del Comune, nel frattempo l’anno scolastico corre e per i ragazzini privati dell’assistenza continuano i disagi. 

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