Agrigento, 9 gennaio 2025 – È una vittoria di giustizia e perseveranza quella ottenuta da Tiziana Puma, mamma del giovane Giovanni Costanza, studente della scuola secondaria inferiore “Esseneto” di Agrigento. Dopo un ricorso contro il Comune per la riduzione delle ore di assistenza ASACOM (assistenza all’autonomia e alla comunicazione), il Tribunale di Agrigento ha decretato il ripristino del servizio nella sua interezza, stabilendo un principio fondamentale per i diritti degli studenti con disabilità.
La sentenza
Il Tribunale, rappresentato dalla giudice Federica Verro, ha riconosciuto la natura discriminatoria della condotta del Comune, che aveva assegnato solo 14 ore settimanali di assistenza, a fronte delle 30 previste dal Piano Educativo Individualizzato (PEI) e dal verbale del GLO del 17 ottobre 2024. Tale riduzione, si legge nella sentenza, aveva posto il minore in una condizione di svantaggio rispetto ai compagni, violando il principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione e le norme specifiche in favore dei disabili.
Il giudice ha ordinato al Comune di Agrigento l’immediata e pronta assegnazione di un assistente per l’intero orario scolastico, sottolineando che “la sola affermazione di inadeguatezza delle coperture finanziarie non può giustificare una riduzione delle ore”. La decisione rimanda anche al recente orientamento del Consiglio di Stato, che ribadisce il dovere dell’ente locale di garantire l’inclusione scolastica senza discriminazioni.
Le famiglie in prima linea
La sentenza è solo l’ultimo capitolo di una battaglia legale che coinvolge numerose famiglie agrigentine. Negli ultimi anni, il numero di utenti che necessitano del servizio ASACOM è cresciuto del 30%, passando da 70 a 107 studenti, generando una pressione sulle casse comunali. Tuttavia, come dimostrato dai genitori che non si sono arresi di fronte alle difficoltà, il diritto all’educazione e all’inclusione non può essere subordinato a logiche di bilancio.
Un commento su questa vicenda arriva proprio da Tiziana Puma: “Questa vittoria non è solo per mio figlio, ma per tutti i bambini che meritano un’educazione dignitosa e inclusiva. Ringrazio tutti i genitori che hanno avuto il coraggio di continuare a lottare per i diritti dei propri figli, anche quando tutto sembrava perduto.”
Il ruolo del Comune
Il Comune di Agrigento aveva motivato la riduzione delle ore con problemi finanziari, ma la sentenza ha chiarito che tali giustificazioni non sono sufficienti a derogare dai diritti fondamentali dei minori con disabilità. Ora, l’amministrazione dovrà ripristinare il servizio completo per Giovanni e, probabilmente, rivedere la gestione complessiva del servizio ASACOM per evitare ulteriori ricorsi.
Conclusioni
La sentenza rappresenta un precedente importante per tutte le famiglie che si trovano a fronteggiare situazioni simili. È un richiamo alla responsabilità degli enti locali e un incoraggiamento per chi combatte quotidianamente per garantire un futuro migliore ai propri figli. Come sottolineato da tanti genitori, “i diritti dei nostri bambini non si toccano”.