acqua sotto il palazzo in via P.Mattarella

Report Sicilia lo ha denunciato, ma al momento la denuncia con tanto di pec inviate a chi di dovere cade nel vuoto. Da oltre 18 mesi in via Piersanti Mattarella, al civico 1, nel complesso residenziale noto come Palazzo Marchica. Ogni volta che viene distribuita l’acqua in rete, litri e litri finiscono direttamente dentro le fondamenta del palazzo, scorrendo tra le cavità strutturali e i pilastri portanti. Le immagini e i video raccolti da Report Sicilia mostrano chiaramente la perdita: un flusso continuo che si incunea all’interno dei muri portanti, con infiltrazioni persistenti che, nel tempo, possono compromettere la stabilità della struttura.

Il rischio strutturale

L’acqua che penetra nei pilastri provoca:

  • disgregazione del calcestruzzo

  • ossidazione e rigonfiamento delle armature metalliche

  • perdita di resistenza dei punti portanti

  • possibile formazione di cavità sotto le solette

Parliamo di un rischio incrementale e progressivo, che non si vede da fuori, ma che può manifestarsi all’improvviso. Gli abitanti lo sanno. E lo temono.

acqua sotto il palazzo in via P.Mattarella

La posizione dei vigili del fuoco del comando provinciale di Agrigento

Da noi sollecitati, i vigili del fuoco del comando provinciale hanno risposto con una nota a firma del comandante Barbera, dalla quale emerge la mancanza di strumenti di verifica da parte del corpo.

“In relazione alla nota di codesto quotidiano inerente l’oggetto, acquisita in data odierna, si rappresentano i limiti di competenza di questo Comando, per gli ambiti del soccorso tecnico urgente ex art. 24 del D. Lgs. n. 139/2006 e smi, inerenti valutazioni empiriche, speditive e qualitative, finalizzate alla mera gestione degli stati emergenziali in atto, che non possono assumersi a verifica delle condizioni strutturali e statiche dell’opera in argomento, nelle more dell’adozione dei provvedimenti di ripristino delle condizioni di sicurezza ordinarie, regolate ex lege per i Soggetti tenuti e per le Autorità competenti. Quanto sopra, in assenza di competenze e conoscenze specifiche in materia di statica analitica delle strutture, regimentazione delle acque meteoriche, tenuta delle condotte idriche e fognarie, caratteristiche chimico-fisiche del calcestruzzo, delle malte e dei lapidei portanti, fondamenti delle analisi, dei calcoli, della progettazione e dell’esecuzione in situ delle opere. Questo Comando non dispone altresì della strumentazione che possa permettere la diagnosi, il monitoraggio e la misura degli eventuali stati di instabilità, degrado e plasticizzazione degli elementi, che abbiano comportato deformazioni, ovvero la stima degli eventuali fattori di contesto, esogeni e endogeni all’edificio in argomento, che possano comportare potenziali, ulteriori, fenomeni degenerativi e cedimenti, connessi al supposto e indicato dilavamento di fonti idriche, che si protrarrebbe da circa 18 mesi. Si conferma la più ampia disponibilità per eventuali ulteriori approfondimenti in merito“. Da parte di Comune e Aica, sollecitati come è ovvio che sia, nessuna risposta e intervento. Non resta che affidarsi alla preghiera a San Calogero. 

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