Un’inchiesta scuote l’ARS: intercettazioni mostrano presunti accordi per usare eventi culturali e di beneficenza come copertura per favori e fondi. Nel mirino il presidente Galvagno. La magistratura indaga.

Inchiesta su fondi e corruzione, bufera sull’ARS: intercettazioni svelano il sistema degli eventi “di facciata”. Galvagno nel mirino

Una beneficenza usata come paravento. Eventi culturali e iniziative filantropiche trasformate in veicoli di potere e strumenti per coltivare interessi economici e personali. È questo il cuore dell’inchiesta giudiziaria che coinvolge Gaetano Galvagno, presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, e che sta svelando un meccanismo torbido all’interno delle istituzioni.

Secondo quanto riportato da Live Sicilia, le intercettazioni telefoniche raccolte dagli inquirenti rivelano un uso spregiudicato di fondazioni, iniziative benefiche e manifestazioni culturali, apparentemente nate per scopi nobili, ma in realtà gestite per “fare affari”, “ottenere favori” e coltivare rapporti politici utili”.

In una delle conversazioni intercettate, un soggetto vicino al presidente Galvagno — parlando con un imprenditore — spiega che “la beneficenza e la cultura sono strumenti ideali per costruire consenso e rapporti politici senza dare nell’occhio”.

L’inchiesta nasce da una tranche già nota legata al caso Cannes, e si intreccia ora con la gestione di eventi finanziati con fondi pubblici, patrocini dell’ARS e contributi istituzionali, anche con coinvolgimento di figure della comunicazione e consulenze esterne.

Il paradosso della “cultura di comodo”

Mentre in Sicilia si celebrano eventi, festival e rassegne sotto l’egida della “cultura”, l’indagine solleva una domanda pesante: quanto è stata usata la cultura come copertura per operazioni clientelari?

Le ricadute potenziali dell’inchiesta potrebbero essere ampiamente trasversali: dai vertici dell’ARS, agli assessorati, passando per fondazioni culturali, enti terzi e società coinvolte nei grandi eventi.

Non sfugge, in questo contesto, il collegamento con quanto Report Sicilia ha già denunciato nei mesi scorsi in merito alla gestione delle risorse pubbliche legate ad Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. Anche lì si sono sollevati dubbi su affidamenti diretti, nomine sospette, mancato controllo e opacità amministrativa.

Galvagno si difende

Il presidente dell’ARS, Gaetano Galvagno, ha affermato di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia, dichiarandosi sereno e fiducioso, ma non ha smentito l’esistenza dei contenuti intercettati. La magistratura mantiene al momento il massimo riserbo, ma le acquisizioni procedono, con la prospettiva di nuovi sviluppi già nelle prossime settimane.

Un sistema da smascherare

L’inchiesta in corso rischia di scardinare il confine tra promozione culturale e corruzione sistemica, dove le iniziative pubbliche diventano contenitori di potere e clientela, più che strumenti di crescita e cittadinanza.

Report Sicilia continuerà a indagare sul rapporto tra fondi pubblici, politica, cultura e interessi privati, anche in riferimento al caso Agrigento 2025, per capire se anche qui è in corso una “cultura di facciata” utile solo a pochi — e dannosa per tutti.

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