PALMA DI MONTECHIARO (AG) – Con una sentenza destinata a fare giurisprudenza, il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana (CGARS) ha accolto l’appello presentato dai Sig.ri C.G.Z. e R.M.V.D.M., proprietari di un fabbricato destinato ad attività artigianale per la lavorazione del marmo, e ha annullato il provvedimento del Comune di Palma di Montechiaro con cui, nel 2016, era stata revocata in autotutela la concessione edilizia loro rilasciata.
La vicenda ha avuto origine nel 2012, quando i proprietari avevano ottenuto dal Comune la concessione per ristrutturare un immobile di loro proprietà in contrada Ficamara. Il titolo edilizio era subordinato al rispetto dell’autorizzazione paesaggistica e del nulla osta della Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento.
Nel 2016, però, a seguito di un sopralluogo che rilevava presunte difformità rispetto al progetto autorizzato, il Comune decideva di annullare completamente in autotutela la concessione edilizia.
⚖️ Il ricorso e la battaglia giudiziaria
Avverso questo provvedimento, i due proprietari avevano presentato ricorso al TAR di Palermo, che però aveva rigettato le loro richieste nel 2022.
Non rassegnati, i ricorrenti – difesi dagli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino – hanno impugnato la sentenza davanti al CGARS, denunciando l’eccesso di potere e la violazione dei principi di ragionevolezza e proporzionalità. I legali hanno evidenziato che, se davvero vi erano opere in contrasto con l’autorizzazione paesaggistica, il Comune avrebbe potuto limitarsi a ordinare la demolizione delle sole parti abusive, e non procedere con la revoca totale del permesso, a distanza di anni e senza motivare l’interesse pubblico prevalente, come richiesto dall’art. 21-nonies della Legge 241/1990.
📜 La sentenza: il CGARS boccia il Comune
Con sentenza del 9 giugno 2025, il CGARS ha accolto l’appello, ritenendo fondate le censure degli avvocati Rubino e Marino. Il giudice amministrativo ha sottolineato come il Comune abbia agito in violazione dei principi di proporzionalità e ragionevolezza, emanando un provvedimento eccessivamente penalizzante nei confronti dei cittadini e non giustificato da motivazioni adeguate.
Di conseguenza, il provvedimento di annullamento in autotutela della concessione edilizia è stato annullato e la sentenza del TAR riformata parzialmente.
🏛️ Una sentenza che fa scuola
La decisione del CGARS segna un punto fermo nella tutela dei cittadini nei confronti di provvedimenti amministrativi tardivi e sproporzionati. Viene riaffermato un principio fondamentale: l’interesse pubblico non può essere invocato genericamente, né può giustificare atti che ledono diritti già consolidati senza adeguata motivazione.
Una lezione per tutte le pubbliche amministrazioni che intendano agire oltre i termini e senza rispettare la gradualità delle misure: la legge, come la giustizia, ha dei limiti ben precisi.

