La Sicilia si prepara a festeggiare la Pasqua con il fascino delle sue tradizioni secolari.
Le celebrazioni pasquali nell’isola offrono un’esperienza unica, tra riti religiosi, eventi folkloristici e la straordinaria enogastronomia locale.
Giornate dense di colori e profumi accompagnano la primavera siciliana, periodo dell’anno in cui la natura isolana è in pieno splendore.
È il momento ideale per esplorare l’entroterra.
Un territorio che, con i suoi paesaggi, la storia millenaria e le tradizioni, rientra a pieno titolo tra le mete più affascinanti, attirando turisti italiani e stranieri.
Attraversare in auto il centro della Sicilia regala immagini suggestive, con il continuo alternarsi di verdi vallate e campagne dai colori antichi.
Le processioni e gli eventi dei giorni pasquali sono tra i più suggestivi d’Italia.
Dalla Settimana Santa di Caltanissetta ai Misteri di Trapani e di Enna, passando per la “sempreverde” Valle dei Templi di Agrigento, ogni angolo dell’isola custodisce una storia di fede e passione.

I RITI PASQUALI, ELEMENTO IMPRESCINDIBILE DELL’ IDENTITÀ TERRITORIALE
Un viaggio ideale inizia dalla distesa di mandorli fioriti della maestosa Valle dei Templi, quella che Pindaro definì la “più bella tra le città dei mortali”: l’antica Akragas, celebrata nel passato per il suo splendore.
Passeggiare tra le meraviglie dell’area archeologica, tra le più importanti al mondo, ripercorrendo la storia in un’atmosfera sospesa e magica, è un’emozione unica, la stessa che si rivive all’interno della Villa del Casale di Piazza Armerina, con i suoi straordinari mosaici.
La primavera siciliana offre la possibilità di scoprire tradizioni antiche e suggestive, come i riti pasquali di Caltanissetta ed Enna, due capoluoghi ricchi di storia e arte.
A Caltanissetta, la Settimana Santa si celebra con eventi emozionanti e rituali antichi, dai cortei della Real Maestranza alle Vare, i grandi gruppi statuari che sfilano la sera del Giovedì Santo.
Un’esperienza unica che racconta la fede e le tradizioni della città.
La Pasqua è il periodo dell’anno in cui Caltanissetta si abbandona con fervore alle celebrazioni della Settimana Santa, unica nel suo genere, che si sviluppa nell’arco di sette giorni, alternando folklore, grande religiosità e partecipazione emotiva.
Si parte dal corteo della Real Maestranza, fino alle Vare, per arrivare all’intensa processione del Cristo Nero.
Anche a Enna, i riti della Settimana Santa destano profonda emozione nello spettatore
La religiosità diventa palpabile nel silenzio irreale della processione del Venerdì Santo, quando oltre duemila confrati procedono lentamente lungo le vie cittadine, accompagnando le Vare del Cristo Morto e dell’Addolorata, in un’atmosfera di partecipazione commossa che mostra l’aspetto più profondo del territorio.

L’ENTROTERRA SICILIANO, UN’AREA RICCA DI STORIA E CULTURA
Caltanissetta ed Enna sono, a torto, considerate fuori dai soliti percorsi turistici.
In realtà, il turista che le sceglie per la loro posizione strategica, facilmente raggiungibili dalle località siciliane più rinomate, si ritrova a scoprire due città ricche di storia e cultura.
Caltanissetta possiede un centro storico pieno di chiese ed edifici antichi, tra cui spicca il monumentale Palazzo Moncada, reggia cinquecentesca in stile barocco con influenze rinascimentali, la cui costruzione non fu mai ultimata.
A poca distanza, la Cattedrale affrescata dal pittore fiammingo Guglielmo Borremans, e ancora la chiesa di San Sebastiano e la magnifica chiesa barocca di Sant’Agata.
Tutto il centro storico nisseno è un fiorire di splendidi edifici costruiti tra l’Ottocento e il Novecento, quando la città era considerata la capitale mondiale della produzione di zolfo.
Meritano una visita anche l’antica Abbazia di Santo Spirito e il monumento al Redentore, eretto nel 1900 per volontà di Papa Leone XIII, su monte San Giuliano, da cui si gode uno splendido panorama sulla città, le Madonie e l’Etna.
Immergersi nella tradizione gastronomica nissena significa gustare piatti semplici ma appetitosi, a base di verdure di campo.
Ma il vanto della città è, soprattutto, la raffinata pasticceria: il cannolo, secondo la leggenda è nato qui, ma il vero dolce tipico è il rollò di ricotta, un soffice involucro di pan di spagna farcito con ricotta e pasta reale di pistacchio.

Dal capoluogo nisseno, bastano appena trenta minuti per raggiungere Enna, dove i riti pasquali sono un’esperienza unica che si respira nel silenzio della processione del Venerdì Santo.
Tra le vie cittadine, oltre duemila confrati portano le immagini sacre, in un’atmosfera carica di spiritualità.

La città, suddivisa in due macro-aree – Enna alta, con il suo centro storico, ed Enna Bassa, con la parte nuova che ospita anche la cittadella universitaria – è arroccata su un monte terrazzato, un luogo panoramico che, data la sua posizione, fu definito nei tempi antichi “ombelico della Sicilia”.
Tra i monumenti più attrattivi, il meraviglioso Duomo dedicato a Maria Santissima della Visitazione, patrona della città.
Fu costruito nel Trecento per volere di Eleonora d’Angiò, moglie del re di Sicilia Federico III d’Aragona, per celebrare la nascita del figlio Pietro.
A poca distanza si ergono due dei monumenti simbolo della città: la Torre di Federico II e il Castello di Lombardia.
La prima, costruita intorno al XIII secolo, fu probabilmente usata come residenza estiva dell’imperatore.
Il Castello, di origine medievale, deve il nome a una guarnigione di soldati lombardi posti a difesa del maniero durante la dominazione normanna.
Tanti sono i castelli che popolano le vallate dell’entroterra, in cui rivivono storie e leggende.
Delle numerose torri originarie ne sono sopravvissute soltanto sei, tra cui la suggestiva Torre Pisana.
Per saperne di più, è possibile consultare il sito Taste&Win e immergersi così nelle celebrazioni più autentiche, scoprendo itinerari, appuntamenti imperdibili e curiosità sulla Pasqua in Sicilia.

