Agrigento, 13 ottobre 2024 – Pasquale Di Lorenzo, Sovrintendente della Polizia Penitenziaria, vittima della mafia, è stato ricordato oggi dal Codacons e dal suo Responsabile Regionale del Dipartimento Trasparenza Enti Locali, Giuseppe Di Rosa. Di Lorenzo, ucciso a Porto Empedocle il 13 ottobre 1992, fu insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Memoria nel 2003, ma oggi il suo sacrificio sembra essere caduto nell’oblio da parte delle istituzioni provinciali.

Il Sovrintendente Di Lorenzo era noto per il suo forte senso del dovere e per il coraggio dimostrato nel suo ruolo presso la Casa Circondariale di Agrigento, dove affrontava quotidianamente i rischi legati alla gestione di detenuti mafiosi. La sua integrità e il rifiuto di scendere a compromessi lo hanno reso un bersaglio per “Cosa nostra”, che pianificò la sua uccisione come parte di una vendetta nei confronti del sistema carcerario dopo l’entrata in vigore del regime di detenzione duro, l’articolo 41 bis.

La sera del 13 ottobre 1992, Pasquale Di Lorenzo fu brutalmente assassinato a colpi di fucile e pistola mentre si trovava presso il suo canile a Porto Empedocle. L’omicidio rientrava in una più ampia strategia di attacco alla Polizia Penitenziaria, considerata un’ostacolo insormontabile per l’influenza della mafia nelle carceri. Il piano criminale fu fortunatamente interrotto, ma il sacrificio di Di Lorenzo resta un segno indelebile di quanto sia pericolosa la lotta alla criminalità organizzata.

Giuseppe Di Rosa ha voluto ricordare il sovrintendente con parole toccanti: “Pasquale non era solo il mio diretto superiore, per me era e rimarrà per sempre ‘IL MIO EROE’ e un esempio di vita. Come può una figura così importante essere dimenticata dalle istituzioni locali? Se non rispettiamo coloro che hanno dato la vita per combattere la mafia, come possiamo affermare di volerla sconfiggere?”

L’assassinio di Pasquale Di Lorenzo, un simbolo della resistenza contro la mafia, deve essere ricordato dalle istituzioni e dalla comunità. Dimenticare figure come la sua significa indebolire la memoria collettiva e dare spazio a un silenzio complice. Le istituzioni provinciali, a partire da quelle agrigentine, dovrebbero impegnarsi a tenere viva la memoria di chi ha sacrificato tutto per garantire la sicurezza dello Stato e dei suoi cittadini.

La mafia continua a cercare di infiltrarsi nelle amministrazioni pubbliche, come dimostrano le cronache recenti, e il ricordo di chi ha pagato con la vita il proprio impegno nella lotta contro la criminalità organizzata è essenziale per mantenere alta la guardia.

L’appello del Codacons è chiaro: onorare Pasquale Di Lorenzo è un dovere morale e civico. Solo mantenendo viva la memoria di chi ha combattuto contro la mafia potremo sperare di sconfiggerla definitivamente.


Questo ricordo di Di Lorenzo non è solo un tributo a un servitore dello Stato, ma un invito a tutte le istituzioni locali e nazionali a non abbassare la guardia nella lotta contro il potere mafioso, riconoscendo e rispettando chi ha dato tutto per questa battaglia.

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