Scritte minacciose contro Giuseppe Passarello, presidente del Consiglio comunale di Naro, apparse sui muri del Consorzio di bonifica dove lavora. Non è un caso isolato: in provincia cresce il clima di odio verso chi cerca di amministrare con onestà e impegno.
Naro – 2 luglio 2025
“Passarello devi morire. Sbirro”. Una scritta pesantemente intimidatoria, tracciata con una bomboletta spray sui muri interni della sede del Consorzio di bonifica nei pressi della diga San Giovanni, in territorio di Naro. Il messaggio è chiaramente rivolto a Giuseppe Passarello, presidente del Consiglio comunale di Naro e dipendente dello stesso ente.
A notare la scritta, ieri mattina, sono stati alcuni colleghi durante l’orario lavorativo. Immediato l’allarme: sul posto sono intervenuti i Carabinieri della stazione di Naro, che hanno effettuato i primi rilievi e avviato un’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Agrigento, per identificare i responsabili. Le ipotesi al vaglio spaziano dalla vendetta personale a dinamiche più ampie, forse legate a tensioni interne all’ambiente lavorativo o politico.
Passarello, raggiunto da Grandangolo, si è detto sconcertato e profondamente amareggiato per l’accaduto. Ma non è il solo. Negli ultimi anni, la provincia di Agrigento ha registrato una preoccupante escalation di atti intimidatori contro chi, nella sfera politica e istituzionale, prova a fare il proprio dovere con correttezza.
A marzo 2024, scritte minacciose furono tracciate sui muri della sede di Fratelli d’Italia in via Gioeni ad Agrigento, con offese rivolte alla deputata regionale Giusi Savarino.
A ottobre, il sindaco di Camastra Dario Gaglio ricevette due lettere anonime con minacce di morte: “O ti dimetti o ti ammazziamo”.
A inizio 2025, invece, quattro colpi d’arma da fuoco furono esplosi contro la vetrata della segreteria politica del deputato regionale Angelo Cambiano, a Licata.
Questi atti si inseriscono in un clima generale di crescente ostilità, alimentato da campagne di odio, delegittimazione e disinformazione. Il sindacato “Movimento dei poliziotti democratici e riformisti” ha parlato di una vera e propria “strategia del terrore”, denunciando un’escalation fatta di intimidazioni, incendi dolosi, bottiglie incendiarie contro cantieri, mezzi, uomini delle istituzioni e forze dell’ordine.
La vicenda di Giuseppe Passarello non è un episodio isolato, ma l’ennesimo segnale che in provincia, chi emerge con trasparenza e coerenza diventa bersaglio. La politica fatta a servizio della comunità è sempre più spesso oggetto di attacchi, fisici e psicologici, in un contesto dove denunciare, controllare, pretendere legalità diventa pericoloso.
LA SOLIDARIETÀ DEL SINDACO DI NARO, MILKO DALACCHI
“A nome mio e di tutta l’Amministrazione comunale – ha dichiarato il sindaco – esprimo piena solidarietà e vicinanza al Presidente del Consiglio Giuseppe Passarello, vittima di un vile e inaccettabile atto intimidatorio. Condanniamo con assoluta fermezza questo gesto ignobile, che offende non solo una persona perbene ma anche le istituzioni democratiche che rappresentiamo. Non permetteremo che la violenza, la paura o l’intimidazione trovino spazio nella nostra comunità”.
IL GRUPPO CONSILIARE “VOCE NARESE”
“Esprimiamo la nostra più sincera vicinanza al compagno di gruppo e stimato collega. Condanniamo con assoluta fermezza ogni forma di violenza e vigliaccheria contro chi lavora con serietà e responsabilità. Atti come questi sono il frutto avvelenato di un clima d’odio crescente anche nella nostra Naro. A Giuseppe va la nostra piena solidarietà. Siamo e saremo sempre al suo fianco”.

