pendolari agrigento palermo

Da anni il Comitato Pendolari Palermo-Agrigento-Canicattì, presieduto da Tania Di Marco, chiede un confronto con la Regione Siciliana, in particolare con l’Assessorato alle Infrastrutture e Mobilità, per affrontare le numerose problematiche legate al servizio ferroviario. Tuttavia, l’attuale amministrazione regionale ha dimostrato totale indifferenza, interrompendo gli incontri periodici che si tenevano con il precedente governo e ignorando sistematicamente le richieste di dialogo inviate da Comitati e Associazioni ufficialmente registrati.

L’unico incontro ottenuto, dopo insistenze e una richiesta avanzata direttamente presso l’Assessorato, si è rivelato un fallimento: l’Assessore Aricò ha disertato la riunione, lasciando il tavolo di confronto nelle mani di tecnici regionali, referenti di Trenitalia e RFI, senza alcuna reale volontà politica di affrontare le criticità. In quell’occasione (febbraio 2024), era stato promesso che vi sarebbero stati almeno due incontri l’anno, come avveniva in passato. Ma, a distanza di un anno, nessun segnale di interesse è arrivato da parte della Regione.

La situazione del servizio ferroviario, nel frattempo, è addirittura peggiorata. Dopo i lavori estivi di manutenzione straordinaria tra Agrigento Centrale e Roccapalumba-Alia, che hanno portato alla sospensione della circolazione dall’8 giugno al 9 settembre 2024, la tratta Palermo-Agrigento ha subito continui disservizi. Ritardi giornalieri, soppressioni di treni, guasti all’infrastruttura sono ormai all’ordine del giorno. I dati raccolti dal Comitato parlano chiaro: dal giorno della riapertura della linea al 31 gennaio 2025, sono stati registrati ben 14.331 minuti di ritardo e 83 treni soppressi in meno di cinque mesi. Questi numeri, già allarmanti, potrebbero essere addirittura sottostimati a causa dell’impossibilità di rilevare i dati in alcuni giorni.

Di fronte a questa drammatica realtà, i pendolari non sono rimasti in silenzio. Una petizione per chiedere risposte e soluzioni ha raccolto 370 firme in pochi giorni, escludendo minori, lavoratori regionali e delle ferrovie, oltre alle forze dell’ordine che viaggiano gratuitamente. Tuttavia, nonostante la mobilitazione e le evidenze numeriche dei disagi, la Regione continua a ignorare le richieste dei viaggiatori.

I dati raccolti dal Comitato sono disponibili attraverso grafici e tabelle estratte da un file Excel con sei fogli: cinque mensili (da settembre 2024 a gennaio 2025) e uno riepilogativo. Ogni foglio documenta il numero del treno, i ritardi e le soppressioni giornaliere, offrendo una chiara testimonianza dell’inefficienza del servizio.

L’Assessore Aricò e i componenti della Commissione Ars non possono più ignorare questa emergenza. Il Comitato Pendolari Palermo-Agrigento-Canicattì attende di essere convocato e chiede un’azione immediata per garantire un servizio ferroviario degno di una regione che punta a migliorare la propria mobilità pubblica.

A questo punto, una domanda sorge spontanea: come mai la deputazione e i sindaci dei territori interessati tacciono su questa situazione? Oltre al Codacons, che più volte ha sollevato la problematica dei trasporti, compresa la linea ferrata Agrigento-Palermo e Agrigento-Catania, dove sono gli addetti ai lavori? Perché le associazioni vengono lasciate sole dalla politica, che invece dovrebbe essere in prima linea per risolvere i problemi del territorio?

Agrigento e i suoi pendolari meritano risposte concrete, non il silenzio delle istituzioni.

 

 

 

 

https://comitatopendolaripaagcanicatti.blogspot.com/2025/02/raccolta-dati-del-comitato-pendolari.html?m=1

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