Il Codacons, sempre attento a tutelare il decoro urbano e la trasparenza amministrativa, accende i riflettori sulla situazione del porticciolo turistico di San Leone, dove strutture permanenti in acciaio e cemento hanno preso il posto di chioschi temporanei amovibili. Questo scenario preoccupa la comunità agrigentina, che si interroga sulle modalità e sulle motivazioni delle concessioni demaniali rilasciate, domandandosi chi abbia autorizzato questa trasformazione di un’area destinata all’uso turistico stagionale in un complesso stabile di locali commerciali.
Concessioni per strutture amovibili trasformate in edifici permanenti
Secondo il Codacons, le concessioni rilasciate per il porticciolo di San Leone dovevano garantire l’installazione di strutture stagionali e amovibili, in linea con l’idea di un lido temporaneo e conforme al Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (PUDM). Invece, negli ultimi anni, e in modo ancor più evidente nell’estate appena trascorsa, si è assistito alla proliferazione di costruzioni permanenti che compromettono la visione turistica e sostenibile del lungomare. “Siamo di fronte a edifici in acciaio e cemento, chiaramente non temporanei,” commenta Giuseppe Di Rosa, Responsabile Regionale del Dipartimento Trasparenza Enti Locali del Codacons. “Queste strutture vanno ben oltre il concetto di chiosco stagionale e pongono domande sulle effettive modalità di concessione.”
Dubbi sui controlli e la mancanza di trasparenza nei bandi
Il Codacons ha formalmente richiesto chiarimenti agli uffici competenti, compreso il Demanio Marittimo di Agrigento, il Comune di Agrigento e l’Assessorato Regionale, domandando come sia stato possibile il rilascio di concessioni per strutture fisse in un’area che avrebbe dovuto ospitare solo chioschi temporanei. “Come mai non sono stati emanati bandi pubblici per queste concessioni? Perché queste concessioni sembrano essere distribuite a discrezione politica, senza alcun criterio di trasparenza?” domanda il Codacons. Il porticciolo è ormai diventato una “casbah” di locali permanenti, molti dei quali costruiti senza apparente rispetto per le norme paesaggistiche e la tutela del territorio marittimo.
Il problema dell’ordine pubblico: risse e disordini
Il proliferare incontrollato di locali nel porticciolo di San Leone ha avuto anche conseguenze sull’ordine pubblico. Nelle scorse estati, in particolare in quella del 2024, la zona è stata teatro di numerosi episodi di risse e disordini, spesso degenerati in violenze notturne che, solo grazie all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine, non sono sfociati in episodi ben più gravi. La presenza massiccia di locali, senza una regolamentazione adeguata, ha trasformato il porticciolo in una zona ad alto rischio per la sicurezza, con implicazioni preoccupanti per residenti e turisti.
Codacons: “Un metodo di gestione che avvantaggia pochi e penalizza molti”
Il Codacons esprime anche preoccupazione per la modalità con cui l’amministrazione comunale ha gestito le concessioni demaniali: “Agrigento merita una gestione trasparente, orientata al bene comune e non al vantaggio di pochi privati,” afferma Di Rosa. “Dove sono i controlli? Chi verifica se queste strutture rispettano i requisiti di temporaneità e di tutela paesaggistica? E soprattutto, perché non viene applicata una logica di rotazione per le concessioni, dando a più persone l’opportunità di accedere a questi spazi?”
Il Codacons suggerisce che dietro le concessioni demaniali potrebbero nascondersi “favoritismi” e pratiche vicine al “voto di scambio,” con la concessione di licenze e permessi senza un’effettiva rotazione o una gara pubblica, prassi che sviliscono il valore di un patrimonio comune e penalizzano i cittadini.
La richiesta di chiarimenti alle istituzioni
In una lettera inviata alle istituzioni competenti, il Codacons chiede risposte precise e trasparenti. L’associazione sollecita il Comune di Agrigento e gli uffici regionali a rendere pubbliche tutte le documentazioni relative alle concessioni e a spiegare perché strutture permanenti siano state autorizzate in un’area che, per legge, avrebbe dovuto ospitare solo locali stagionali e temporanei. “La comunità agrigentina ha il diritto di sapere cosa accade sul suo territorio e di avere un porto turistico sicuro, regolamentato e rispettoso dell’ambiente,” conclude il Codacons.
Un appello alla trasparenza e alla gestione sostenibile
Agrigento merita una gestione del suo porticciolo che tenga conto della vocazione turistica della città e delle sue potenzialità. Il Codacons, impegnato a proteggere i diritti dei cittadini e a garantire trasparenza, ribadisce la necessità di un piano chiaro, che rispetti le normative e che possa restituire alla comunità un’area sicura e decorosa.