Il presidente Schifani: “Acqua per Agrigento, entro il 14 agosto produzione fino a 100 litri al secondo”

È stato ufficialmente avviato oggi, alla presenza del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, il nuovo dissalatore di Porto Empedocle, primo dei tre impianti strategici previsti per fronteggiare l’emergenza idrica che da mesi sta mettendo in ginocchio ampie aree della Sicilia, in particolare la provincia di Agrigento.

“È un risultato concreto – ha dichiarato Schifani sui social – una risposta immediata e tangibile ai bisogni dei cittadini e delle imprese. Il governo regionale continuerà con determinazione per garantire alla Sicilia un futuro più sicuro e sostenibile sul piano delle risorse idriche.”

50 litri al secondo già in rete, entro metà agosto il raddoppio

L’impianto ha già iniziato a immettere 50 litri al secondo di acqua dissalata nella rete idrica, convogliati nel nodo di Villaseta per il servizio alla città di Agrigento. Secondo le previsioni tecniche, l’impianto entrerà a pieno regime entro il 14 agosto, raggiungendo una produzione massima di circa 100 litri al secondo.

Un intervento che, se confermato nei tempi e nelle prestazioni annunciate, potrebbe alleggerire sensibilmente la pressione sulla rete idrica locale, offrendo un primo sollievo concreto a famiglie e attività produttive provate da mesi di razionamenti, turnazioni e autobotti.

Un’opera attesa da anni: ora si attende il salto di qualità nella distribuzione

Il dissalatore di Porto Empedocle rappresenta il ritorno alla vita operativa di una struttura storica, chiusa nel 2012 dalla Regione Siciliana perché ritenuta “troppo costosa”. Oggi, completamente rinnovato e potenziato, l’impianto torna al centro della strategia regionale per contrastare la siccità.

Il Governo Schifani punta a replicare il modello anche a Trapani e Gela, dove sono previsti ulteriori impianti simili, per costruire una rete di produzione idrica alternativa che possa affiancare le fonti tradizionali e le reti colabrodo che, in molte zone, disperdono ancora oltre il 50% dell’acqua immessa.

Il nodo della distribuzione: occhi puntati su AICA

Resta ora da capire se e come AICA, il gestore del servizio idrico nell’Agrigentino, sarà in grado di distribuire efficacemente la nuova risorsa, garantendo che l’acqua dissalata arrivi davvero nelle case e non si disperda in una rete inadeguata.

I cittadini e le associazioni, che in questi mesi hanno protestato duramente per la gestione dell’acqua e per la mancata attivazione delle fonti locali, attendono verifiche trasparenti, monitoraggi indipendenti e riscontri concreti.


Una cosa è certa: oggi, dopo mesi di promesse e annunci, qualcosa si muove davvero. Il dissalatore di Porto Empedocle è entrato in funzione. Resta da vedere se sarà acqua per tutti, o solo un altro capitolo di propaganda.