Porto Empedocle – Si infittisce il mistero attorno alla morte di Alfonso Spalma, 40 anni, pastore e cameriere in un noto ristorante del paese, il cui corpo è stato ritrovato ieri sera nel quartiere Cannelle, sotto il cosiddetto ponte di ferro.

Come anticipato da Report Sicilia nel primo articolo pubblicato pochi minuti dopo il ritrovamento, la dinamica del decesso resta tuttora avvolta nel mistero. Secondo gli aggiornamenti emersi nelle ultime ore, l’uomo aveva con sé un fucile da caccia, ma sul corpo non sarebbero stati riscontrati – almeno a un primo esame esterno – segni evidenti di ferite da arma da fuoco.

Accanto al corpo, i carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile hanno rinvenuto anche un furgoncino, ora posto sotto sequestro per consentire ulteriori accertamenti tecnici. L’area è stata transennata per l’intera serata di ieri e fino a notte inoltrata si sono svolti i rilievi alla presenza del magistrato di turno e del medico legale, che ha disposto l’autopsia per chiarire le cause del decesso.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Agrigento, si concentrano su più piste:

  • un possibile incidente di caccia, considerato che la vittima aveva da poco concluso una battuta;

  • un malore improvviso, che potrebbe aver causato la caduta a terra in un punto impervio;

  • o, in ultima ipotesi, un fatto di natura violenta, al momento privo di riscontri ma non escluso dagli investigatori.

Il paese è sotto choc. Spalma era molto conosciuto in città, descritto come un uomo riservato ma cordiale, legato alla famiglia e al lavoro.
La comunità empedoclina si interroga su quanto possa essere realmente accaduto sotto quel ponte, in un tratto isolato ma non del tutto lontano dalle abitazioni.

Nelle prossime ore si attendono i risultati dell’autopsia e delle prime analisi balistiche sull’arma trovata accanto al corpo, che potrebbero dare risposte decisive a un caso che, al momento, rimane un vero e proprio giallo di paese.

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