Un grave episodio di intimidazione ha scosso la tranquilla cittadina di Porto Empedocle nella notte tra sabato e domenica. Intorno alle ore 2:30, ignoti hanno esploso 16 colpi di arma da fuoco contro la porta del negozio di un commerciante, già vittima di un altro atto intimidatorio pochi mesi fa.

A giugno di quest’anno, infatti, lo stesso commerciante aveva subito l’incendio di un Fiat Doblo mentre si trovava in via Leoncavallo, una delle vie centrali di Porto Empedocle. L’episodio di quella notte aveva destato scalpore nella comunità, ma l’attacco armato di sabato segna un ulteriore escalation nella gravità delle minacce.

Le indagini

Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine, che hanno avviato immediatamente le indagini per cercare di risalire agli autori del gesto. Gli inquirenti stanno analizzando i filmati delle videocamere di sorveglianza presenti nella zona e raccogliendo elementi utili per ricostruire la dinamica dell’accaduto.

Al momento non si escludono piste, ma il modus operandi e il bersaglio colpito lasciano ipotizzare un tentativo di intimidazione legato a dinamiche di pressione o ritorsioni. La comunità commerciale locale esprime preoccupazione per il clima di tensione che potrebbe diffondersi.

Una comunità scossa

L’episodio ha destato un forte senso di insicurezza tra i residenti e gli operatori economici di Porto Empedocle, che chiedono maggiore protezione e interventi immediati per contrastare eventuali fenomeni di criminalità organizzata.

“Questi atti minano non solo la serenità dei commercianti, ma anche quella dell’intera comunità,” ha dichiarato un esponente locale. “Non possiamo permettere che simili episodi restino impuniti.”

Un appello alla giustizia

Le associazioni di categoria e le istituzioni locali si sono unite nel condannare fermamente l’episodio, invitando le autorità competenti a intensificare i controlli sul territorio e a garantire il ripristino della sicurezza.

Il commerciante, già colpito dall’episodio di giugno, si trova ora nuovamente al centro di un grave atto intimidatorio. La speranza è che l’indagine in corso porti presto a individuare i responsabili, restituendo fiducia e tranquillità a una comunità sempre più preoccupata per l’aumento di episodi di questo tipo.

Porto Empedocle, culla di una ricca tradizione culturale e commerciale, si ritrova oggi a dover fare i conti con una ferita che necessita di una risposta ferma e risolutiva. Il silenzio non può essere una risposta, né tantomeno una soluzione.

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