“Grazie Andrea”, sotto l’immagine di Andrea Camilleri, proiettata sulla Torre Carlo V. Trattasi di una delle iniziative celebrative in occasione dei 100 anni dalla nascita del grande scrittore empedoclino. Una iniziativa della Regione, del Comune e della Pro Loco che si protrarrà fino al prossimo 19 ottobre. Una gratitudine, quella della cittadina marinara, che si manifesta in questo modo così spettacolare, ma che nella realtà dei fatti non pare giustificata da fatti concreti. Camilleri e soprattutto coloro i quali gestiscono (dopo la sua scomparsa) l’enorme patrimonio culturale ed economico intorno al fenomeno camilleriano, su Porto Empedocle poco o nulla hanno investito in tutti questi anni. Un paese senza un teatro, senza un cinema, con una biblioteca che potrebbe e dovrebbe essere potenziata, senza associazioni culturali, circoli, senza politica, senza nemmeno un ufficio decentrato della fondazione che ha sede a Roma, continua ad aggrapparsi a questa figura di grande prestigio mondiale, ma senza averne un ritorno concreto e duraturo. Cosa che invece è accaduto nel ragusano o in altri angoli sperduti della terra, dove fermento culturale e business generato dal Camilleri pensiero sono sotto gli occhi di tutti. Merito ovviamente anche della classe politica extraempedoclina, capace di valorizzare i propri territori, grazie alle opere di un “figlio di Porto Empedocle”.
Un fenomeno mondiale grazie alle fiction… nel ragusano
Non è un caso che lo scrittore e regista Camilleri sia diventato il fenomeno mondiale Andrea Camilleri intorno ai primi anni 2000, grazie alle fiction girate nel ragusano. Da quelle parti altro che “grazie”, dovrebbero cambiare il nome di qualche paese. Ovvio, non è lecito attendersi che sulle teste degli empedoclini cadano in una notte milioni di euro e progetti di sviluppo culturale da parte di chi muove il business camilleriano. Ma almeno una maggiore presenza, non solo fisica, nel paese di origine di “Nenè” sarebbe lecito attenderselo, andando a saldare ulteriormente il rapporto con le origini dello scrittore. Paradossalmente dovrebbe essere chi porta avanti il “fenomeno Camilleri” a dovere ringraziare (con gesti concreti e fatti conoscere) Porto Empedocle, per quello che ha dato al grande scrittore in termini di ispirazione e, in questo caso, gratitudine. In questo periodo di festeggiamenti per il centesimo compleanno, Camilleri è stato protagonista di decine di servizi giornalistici sui mass media di tutta Italia e non solo, portando Vigata agli onori degli altari della cronaca. Forse per questo il “grazie Andrea” trova qualche giustificazione, anche se dal punto di vista pratico la situazione non cambia. Resta l’immagine proiettata sulla Torre Carlo V, tra l’altro interdetta nella zona sottostante, per la presunta caduta di alcuni calcinacci nelle scorse settimane. Metafora di una storia triste.

