Palermo – Nell’ambito del processo sul caso Zen, il Codacons Sicilia è stato formalmente ammesso come unica parte civile davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare di Palermo, dott. F. Pilato. La vicenda coinvolge la Preside dell’Istituto Comprensivo Giovanni Falcone, Daniela Lo Verde, e il Vicepreside Daniele Agosta, accusati di peculato continuato e corruzione propria, con presunte gravi irregolarità nell’uso di fondi pubblici destinati al miglioramento delle strutture scolastiche. L’accusa è sostenuta dalla Procura Europea (EPPO), rappresentata in aula dalla dott.ssa A. Luise, e il Codacons Sicilia è rappresentato dall’avvocato Marcello Drago.

Durante l’udienza, le difese degli imputati hanno avanzato una nuova proposta di patteggiamento, alla quale la Procura Europea ha dato il proprio consenso. La prossima udienza, fissata per il 13 novembre, vedrà il Giudice esprimersi sulla proposta di patteggiamento, decisione che potrebbe influenzare il corso di un processo seguito con grande attenzione dall’opinione pubblica e dalle istituzioni.

Daniela Lo Verde, figura premiata in passato per il suo impegno nel contrasto alla dispersione scolastica in aree difficili, è accusata, insieme al Vicepreside Agosta, di aver distolto fondi scolastici destinati a supportare studenti in condizioni di svantaggio e a migliorare l’ambiente educativo. L’accusa di peculato continuato e corruzione ha sollevato indignazione e preoccupazione per l’impatto che tali comportamenti, se confermati, potrebbero avere su una comunità scolastica già fortemente provata.

La presenza del Codacons Sicilia come parte civile ribadisce l’impegno dell’associazione nella tutela dei diritti dei minori e nel garantire che le risorse pubbliche vengano utilizzate correttamente, a beneficio della collettività e in particolar modo dei più giovani.

Autore