AGRIGENTO – La vicenda che vede contrapposti il Comune di Agrigento e la ditta che gestisce il “Paradaise Pub” di Punta Bianca approda davanti ai giudici amministrativi. Dopo il ricorso presentato al TAR Sicilia – Palermo dal legale rappresentante dell’attività, l’amministrazione comunale ha deciso di costituirsi in giudizio per opporsi e chiedere il rigetto della domanda.
Il ricorso, notificato il 3 settembre 2025, contesta l’Ordinanza n. 20 del 26 agosto 2025 con la quale era stata disposta la demolizione e la rimessa in pristino dei luoghi, nonché l’Ordinanza Dirigenziale n. 228 del 26 agosto 2025, che aveva imposto la sospensione definitiva e immediata dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande.
Come già raccontato da Report Sicilia nel nostro articolo del 13 settembre scorso 👉 leggi qui, la società ricorrente contesta l’illegittimità delle ordinanze comunali, arrivando a mettere in discussione persino l’effettiva esistenza della riserva naturale a Punta Bianca, sulla quale si fondano i vincoli richiamati. Una tesi che ha già fatto discutere e che rischia di aprire un fronte delicato dal punto di vista giuridico e ambientale.
Con la determinazione sindacale n. 74 del 15 settembre 2025 OMISSIS_Proposta+Determina+Sindacale++2025-74, depositata dal settore Affari Generali e Legali, il Comune ha dato mandato all’avvocato Rita Salvago, funzionario del Settore I, di rappresentare e difendere l’ente davanti al TAR
Il provvedimento, firmato dal dirigente del settore, avv. Antonio Insalaco, precisa inoltre che la costituzione in giudizio non comporterà oneri economici aggiuntivi per l’amministrazione, essendo l’incarico affidato a un legale interno.
La partita, dunque, si sposta adesso sul piano giudiziario: da un lato il Comune, che difende la legittimità delle proprie ordinanze, dall’altro l’attività privata che rivendica la possibilità di operare a Punta Bianca, mettendo in discussione i vincoli paesaggistici e ambientali invocati dall’ente.
Un contenzioso che non riguarda solo una singola attività commerciale, ma che rischia di avere ricadute ben più ampie sul futuro assetto urbanistico e ambientale di Punta Bianca, area già al centro di polemiche per abusivismi e autorizzazioni contestate.

