L’assessore regionale siciliano all’Energia e Servizi pubblica utilità si sarebbe dimesso. E fin qui nulla di sconvolgente, fatto salvo che a compiere un gesto politico solitamente abbastanza inusuale per ogni politico italiano, sia stato l’agrigentino Roberto Di Mauro. Non proprio uno qualunque. Il condizionale però pare sia d’obbligo, alla luce soprattutto di una nota stampa che lo stesso Di Mauro ha diramato pochi minuti fa: “Oggi ho avuto diverse riunioni ufficiali: una riunione con i dirigenti dell’assessorato e i consulenti del presidente per l’esame della norma che consente l’incremento degli abbancamenti nelle discariche, poi ho avuto riunioni con gli amministratori della discarica di Trapani e di Gela e domani sarò in commissioni Ue. Quelle che sono state riportate dalla stampa in merito a mie possibili dimissioni sono solo indiscrezioni. E’ chiaro che, però, c’è una riflessione in corso che riguarda la mancanza di funzionari e le difficoltà del settore dei rifiuti”. Si è dimesso o no? Fino al tardo pomeriggio le dimissioni parevano certe. Nelle prossime ore ne sapremo di più. Colui il quale da decenni svolge un ruolo fondamentale nel panorama istituzionale isolano anche e soprattutto quando è ora di eleggere il sindaco della città dei Templi, dopo i rumors dei giorni scorsi avrebbe rassegnato il proprio mandato nelle mani del presidente della Regione Renato Schifani. Nelle ultime settimane i rapporti politici tra i due si sarebbero di molto logorati, sulla scia (anche) delle polemiche nate per le pessime figure d’immagine, inanellate proprio ad Agrigento da coloro i quali stanno gestendo l’evento Capitale italiana della cultura. Il sindaco Franco Miccichè è – come noto – “uomo” indicato nel 2020 proprio da Di Mauro come candidato alla massima carica politica della “sua” città e il “commissariamento” della Regione su quanto fare accadere nella città dei Templi, la dice lunga sul “fastidio” di Schifani.  Non è da escludere anche come una recente vicenda giudiziaria –  che non ha assolutamente coinvolto direttamente Di Mauro – ma un deputato regionale del suo partito, possa avere fatto pensare a Schifani come nella propria giunta, qualcosa dovesse essere modificato, attendendo magari che qualcuno si facesse da parte. E quel qualcuno, con una scelta giustificata da “motivi personali”, alla fine l’avrebbe fatta Di Mauro. Non resta a questo punto che attendere il nome dell’eventuale successore in seno alla squadra di Schifani, (in corsa Cateno De Luca), ma soprattutto quali ricadute potrebbe avere sull’agone politico di Agrigento. Un agone negli ultimi tempi decisamente effervescente, proprio tra i sostenitori del sindaco “Dimauriano” Miccichè che, soprattutto in Consiglio Comunale, hanno fatto emergere qualche “corto circuito” al momento di prendere posizione su scelte importanti per la città.

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