racalmuto protesta scuola al freddo

La protesta scuote il paese. L’amministrazione: “Guasto improvviso, impianti controllati a novembre”. Ma restano le polemiche sui fondi e sulle priorità di spesa

Mattinata di tensione a Racalmuto, dove gli studenti della scuola media Pietro D’Asaro, lasciati da giorni senza riscaldamenti, hanno deciso di occupare il Municipio per protestare contro il freddo nelle aule e la mancanza di soluzioni tempestive.

Senza caldaie funzionanti e con temperature rigide, i ragazzi – sostenuti anche da diversi docenti – hanno inscenato una protesta civica che ha immediatamente richiamato l’attenzione dell’intera comunità.


La risposta del Comune: “Micro perdite di gas, problema inatteso. Tecnici al lavoro”

A seguito della protesta, il sindaco Calogero Bongiorno e l’assessore alla Pubblica Istruzione Cinzia Leone hanno diffuso una nota ufficiale con la quale spiegano quanto avvenuto:

«In riferimento al guasto nel sistema di riscaldamento della scuola media Pietro D’Asaro, l’amministrazione comunale fa presente che si è immediatamente attivata tramite l’Ufficio tecnico e la ditta specializzata sin da subito, anche con l’intervento dei Vigili del fuoco e della ditta di distribuzione del gas.
Si rappresenta che, purtroppo, vi sono delle micro perdite di gas dell’impianto interno della scuola e nella caldaia. I tecnici sono al lavoro per ovviare alla problematica che riteniamo si risolverà in un paio di giorni.
Si precisa che i primi giorni di novembre l’amministrazione comunale aveva disposto il controllo degli impianti di riscaldamento, risultati perfettamente funzionanti; la perdita è stata successiva.
Si darà tempestiva comunicazione sulle riparazioni.»

Una ricostruzione che vuole sottolineare la natura imprevedibile del guasto e la presunta tempestività dell’intervento tecnico.


La protesta degli studenti: “Non possiamo restare in classe con il giubbotto”

Gli studenti, tuttavia, raccontano una situazione diversa: aule gelide da giorni, lezioni interrotte e continue promesse di un “intervento imminente” mai concretizzato.

La scelta di recarsi in Municipio è stata il punto di rottura:

“Siamo stanchi di aspettare – dicono – non possiamo studiare al freddo”.

A sostenerli anche diversi insegnanti, presenti stamattina nell’atrio del Comune.


Petrotto: “Si spendono milioni per altro, ma non si trovano i soldi per riscaldare le scuole”

Il consigliere comunale Salvatore Petrotto non arretra e mantiene la sua denuncia sulle priorità dell’amministrazione:

“Il Comune gestisce milioni di euro tra fondi PNRR, regionali ed europei senza risultati concreti. Si trovano 110 mila euro per rifare metà recinzione e il manto di un campetto – appalto affidato direttamente al cognato di una consigliera di maggioranza – ma non si trovano i fondi per garantire il riscaldamento delle scuole.”

Petrotto critica anche la scelta di far pagare interamente ai genitori il servizio mensa per gli alunni a tempo pieno, “per la prima volta nella storia di Racalmuto”.


Una comunità spaccata tra emergenza e responsabilità

La replica del Comune prova a rassicurare sulla natura tecnica del problema.
Ma la protesta degli studenti evidenzia un malessere più profondo: una percezione diffusa di cattiva gestione delle risorse e di priorità sbagliate.

Il punto non è solo il guasto.
È la sensazione, condivisa da molti genitori, che il sistema scolastico venga sempre lasciato per ultimo mentre si finanziano:

  • progetti PNRR incompleti,

  • eventi e manifestazioni finite nel nulla,

  • contributi ad associazioni considerate “vicine”,

  • appalti diretti dal costo contestato.

La protesta di oggi potrebbe essere un segnale chiaro:
gli studenti non intendono più rimanere in silenzio, né al freddo.

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