Il Codacons, rappresentato dal Responsabile del Dipartimento Regionale Trasparenza Enti Locali, Giuseppe Di Rosa, ha nuovamente sollecitato il Sindaco Francesco Miccichè e l’amministrazione comunale a fornire spiegazioni sulla gestione dell’appalto per la raccolta di abiti e accessori usati nelle isole ecologiche di Agrigento. La richiesta arriva dopo la sospensione del servizio a causa dell’indisponibilità dell’impianto di conferimento convenzionato, lasciando i cittadini senza un servizio essenziale.

Il Codacons ha richiamato le proprie note stampa del 20 gennaio e del 2 maggio 2023, in cui aveva già previsto il probabile fallimento del servizio, evidenziando varianti di spesa e una gestione inefficace dei rifiuti nella città. L’installazione di 38 nuovi contenitori per abiti usati, annunciata come una rivoluzione, era stata definita da Di Rosa come un progetto destinato a trasformarsi in un insuccesso, con il rischio di creare nuove discariche a cielo aperto.

Oltre alla sospensione del servizio, l’azienda incaricata è risultata coinvolta in gravi vicende legali legate allo smaltimento di rifiuti pericolosi, con segnalazioni di sequestri e presunti reati nella gestione di materiali provenienti da aziende quali ENI Raffineria, Fincantieri, RFI e ILVA. I dettagli di queste vicende sono stati riportati in diverse fonti stampa (vedi link).

Il Codacons chiede al Comune, al Sindaco Miccichè e al suo vice Trupia, assessore al ramo dei rifiuti, di rendere conto alla città sulle decisioni prese, e di chiarire i legami con un’azienda che si trova al centro di tali indagini giudiziarie. La cittadinanza, sottolinea Di Rosa, ha il diritto di ricevere informazioni chiare e trasparenti su un servizio che influisce sulla qualità della vita e dell’ambiente cittadino.

L’associazione ha inviato questa nota anche al Prefetto di Agrigento, auspicando un intervento che faccia luce sulle decisioni e sui provvedimenti presi dal Comune. Il Codacons, infine, promette di continuare a vigilare sulla gestione dei servizi pubblici e di garantire la massima trasparenza su un appalto da oltre 110 milioni di euro, che non può essere trattato con superficialità.

Sequestro discarica Camastra: respinta richiesta cattura per gli indagati; scaricati rifiuti pericolosi di Eni, Raffineria, Fincantieri, Rfi e Ilva?

https://palermo.repubblica.it/cronaca/2017/12/21/news/agrigento_in_discarica_rifiuti_pericolosi_sequestrati_i_beni_di_un_impresa_di_camastra-184777614/

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