malgoverno e spreco di risorse pubbliche già consolidati con l’immobilismo dell’amministrazione Miccichè
Agrigento, 7 gennaio 2025 – Agrigento si conferma emblema di malgoverno e spreco di risorse pubbliche. L’ennesima proroga del contratto per la gestione dei rifiuti, in palese violazione delle disposizioni ANAC, rappresenta l’ultimo tassello di una gestione fallimentare protrattasi per cinque anni sotto l’amministrazione Miccichè. Quello che avrebbe potuto essere un sistema virtuoso si è trasformato in una macchina inefficiente, capace solo di generare degrado urbano e disagio sociale.
Cinque anni di immobilismo
Dall’insediamento dell’amministrazione Miccichè nell’ottobre 2020, le aspettative di miglioramento nella gestione della raccolta differenziata sono state sistematicamente disattese. Nonostante le promesse elettorali, il bilancio è impietoso:
- Nessuna gara pubblica per rinnovare il contratto.
- Nessun regolamento approvato per la raccolta differenziata, nonostante fosse obbligatorio per legge.
- Proposte ignorate, tra cui il piano presentato dal CODACONS nel 2021, basato sul “quinto d’obbligo,” che avrebbe permesso di apportare migliorie senza aumentare i costi per i cittadini.
L’unica strategia visibile è stata una gestione politicizzata del servizio, concentrata sulle assunzioni presso le ditte appaltatrici piuttosto che sull’effettiva risoluzione dei problemi strutturali.
Un sistema al collasso
Il risultato di questo immobilismo è sotto gli occhi di tutti:
- La città soffoca tra i rifiuti, con discariche a cielo aperto e un servizio di raccolta inefficiente.
- I cittadini continuano a pagare una delle TARI più alte d’Italia, senza ricevere alcun beneficio tangibile.
- I fondi derivanti dalla vendita dei materiali riciclabili non sono mai stati rendicontati o reinvestiti per migliorare il servizio.
La proroga: una scelta illegittima
L’ennesima proroga del contratto per la gestione dei rifiuti, oltre a essere una scelta discutibile, viola apertamente le disposizioni dell’ANAC, che vietano il ricorso sistematico a tale pratica. La proroga non fa che perpetuare un modello inefficiente, ignorando le soluzioni proposte e peggiorando ulteriormente la situazione.
Le domande che attendono risposta
- Perché l’amministrazione non ha mai preso in considerazione il piano del CODACONS del 2021, basato sul “quinto d’obbligo”?
- Perché non è stata indetta una gara pubblica per sostituire il contratto scaduto?
- Dove sono finiti i fondi derivanti dalla vendita dei materiali riciclabili?
- Perché l’unica priorità dell’amministrazione sembra essere stata quella di ottenere nuove assunzioni?
Conclusione
Agrigento non è solo un esempio di malgoverno, ma la testimonianza concreta di come l’immobilismo e la mancanza di trasparenza possano distruggere una comunità. Il CODACONS continuerà a denunciare queste inadempienze e a chiedere un cambio immediato di gestione, affinché la città possa finalmente uscire da questo stato di crisi cronica.
I cittadini agrigentini meritano un’amministrazione che rispetti le regole, ascolti le loro istanze e lavori per migliorare la qualità della vita, non per perpetuare inefficienze e clientele.