Una notte di terrore nel quartiere del Campo Sportivo di Agrigento, nella centrale Via A. Manzoni, proprio a confinare con lo stadio Esseneto, dove almeno 30 colpi di arma da fuoco, forse anche di più, sono stati esplosi contro l’ingresso di un negozio di frutta e verdura chiuso da tempo. La scena, che ha tutte le caratteristiche di una grave intimidazione, è stata scoperta solo questa mattina, quando un tappeto di bossoli è stato ritrovato davanti all’ingresso del locale.

L’intimidazione nella notte

Secondo le prime ricostruzioni, l’attacco sarebbe avvenuto nella notte tra sabato e domenica, tra le ore 4:15 e le 4:30, ma incredibilmente nessuna segnalazione è stata fatta al Numero Unico di Emergenza 112. A scoprire il gravissimo episodio è stata una pattuglia dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile, impegnata in un servizio di perlustrazione notturna.

Subito dopo l’allarme, i militari dell’Arma hanno isolato l’area, chiudendo la strada al traffico per consentire agli specialisti della Scientifica di repertare i bossoli e raccogliere eventuali tracce utili alle indagini.

Le indagini in corso

La procura di Agrigento ha immediatamente aperto un fascicolo d’inchiesta per far luce su un episodio che sembra avere tutte le caratteristiche di un atto intimidatorio. Si indaga sulle possibili motivazioni dietro l’attacco e su eventuali collegamenti con attività pregresse legate al negozio, che risulta inattivo da tempo.

Un ruolo cruciale potrebbe essere giocato dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, che potrebbero aver immortalato movimenti sospetti o i responsabili del gesto.

Un quartiere sotto shock

L’episodio ha gettato il quartiere del Campo Sportivo nello sgomento. Questa mattina, numerosi curiosi si sono fermati davanti al negozio, osservando increduli il tappeto di proiettili e i rilievi effettuati dagli inquirenti. La vicinanza dello stadio Esseneto e il fatto che l’attacco sia avvenuto in un’area così visibile rendono ancora più inquietante quanto accaduto.

Un segnale di insicurezza?

L’utilizzo di un’arma da guerra come il Kalashnikov è un elemento che non può passare inosservato: un simbolo di potere e intimidazione che suggerisce la presenza di un messaggio preciso, forse legato al controllo del territorio o a dinamiche oscure che gli inquirenti stanno cercando di ricostruire.

Agrigento, che si prepara a essere Capitale Italiana della Cultura 2025, si trova ancora una volta a fare i conti con episodi che gettano un’ombra sulla sicurezza del territorio.

Report Sicilia continuerà a seguire questa vicenda, nella speranza che le forze dell’ordine possano presto individuare i responsabili e garantire giustizia per un episodio che non può e non deve essere ignorato.

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