Dopo quattro sedute e mesi di rinvii, il Consiglio Comunale di Ravanusa continua a boicottare il Piano Triennale delle Opere Pubbliche, impedendo anche l’approvazione del bilancio. Il Circolo David Sassoli denuncia una strategia orchestrata per paralizzare l’attività amministrativa e creare danni irreversibili alla città.

Ravanusa – 2 luglio 2025
Il Piano Triennale delle Opere Pubbliche di Ravanusa resta bloccato. Dopo quattro consigli comunali, decine di commissioni, rinvii, assenze strategiche e astensioni “per politica”, il Consiglio Comunale non ha ancora approvato uno degli strumenti fondamentali per garantire servizi, investimenti e bilancio.

A denunciarlo con un durissimo documento è il Circolo David Sassoli di Ravanusa, che parla senza mezzi termini di “teatrino ridicolo” e di una “farsa ai danni della città”, nella quale si gioca sulla pelle dei cittadini, con costi altissimi in termini economici e sociali.

Le accuse: assenteismo organizzato e danno erariale

“Più di 100 gettoni di presenza spesi per non approvare nulla – si legge nella nota – migliaia di euro distribuiti per sedute inconcludenti. Il presidente del Consiglio convoca le sedute e poi scappa, i consiglieri escono per far mancare il numero legale o si astengono senza motivare. Tutto questo mentre si rinvia la realizzazione della mensa scolastica finanziata con 1,28 milioni di euro e la rigenerazione del quartiere devastato dallo scoppio del 2021.”

La denuncia è durissima anche contro il consigliere Antonino Nobile di Forza Italia, accusato di aver chiesto rinvii per approfondimenti già avvenuti nelle commissioni e poi di essersi astenuto in aula senza spiegazioni, dichiarando candidamente: “…per politica”.

I fatti: quattro consigli per non decidere nulla

Dal 2 aprile, giorno in cui l’Amministrazione comunale ha approvato il piano, si sono susseguite:

  • 13 maggio: prima fuga dall’aula dei consiglieri per far cadere il numero legale.

  • 14 maggio: piano bocciato con 8 voti su 16.

  • 5-11-12 giugno: richieste di rinvio e conferenze tecniche esaustive.

  • 16 giugno: nuova bocciatura.

  • 30 giugno: ennesima Conferenza dei capigruppo per convocare un quarto consiglio comunale.

E tutto questo, sottolinea il Circolo, senza che il Commissario straordinario inviato dall’Assessorato regionale agli Enti Locali (a guida DC) sia mai intervenuto con un atto d’impulso, nonostante le segnalazioni formali ricevute.

Le conseguenze: Ravanusa a rischio paralisi

“Dietro questo blocco – si legge nel comunicato – si cela una strategia politica che vuole impedire l’approvazione del bilancio, ritardare l’aggiudicazione di appalti già finanziati, bloccare la programmazione degli eventi estivi e gestire la crisi idrica senza strumenti finanziari adeguati.”

Il rischio è altissimo: niente bilancio, niente fondi per le emergenze, nessuna programmazione per il Ferragosto Ravanusano (con danni enormi al settore commerciale) e progetti fondamentali congelati.

L’appello finale

“Chiediamo responsabilità. Il Consiglio comunale non è stato eletto per boicottare l’attività amministrativa. Le opposizioni devono fare indirizzo e controllo, non ostruzionismo sistematico. State facendo uno sgarbo alla città e provocando un danno erariale enorme, di cui qualcuno dovrà rispondere.”

Il Circolo annuncia che continuerà a monitorare e a chiedere conto di quanto sta accadendo. Intanto, Ravanusa attende risposte. E decisioni.

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