Ci sono voluti numerosi articoli di Report Sicilia, ma alla fine il risultato è stato ottenuto. Anas o chi per essa ha provveduto a raccogliere i sacchi di spazzatura che da settimane hanno fatto pessima mostra di essi nell’area di sosta per i veicoli in transito lungo la strada statale 640 in direzione Caltanissetta- Agrigento. Chi scrive passa ogni giorno da questo luogo e, di fatto, ha imparato a riconoscere uno per uno i sacchi abbandonati in questo luogo così particolare dai mascalzoni di turno. Una piazzuola di sosta dove da anni si erge l’immagine stilizzata in metallo raffigurante il giudice Antonino Saetta. Giudice del quale giovedì prossimo ricorre l’anniversario della barbara uccisione, insieme al figlio Stefano, avvenuta il 25 settembre del 1988, non lontano dal luogo dove si erge questa suggestiva opera artistica. Un’opera artistica la cui presenza non ha mai indotto a più civili consigli i cialtroni che abbandonano l’immondizia a terra, come se si trattasse di una discarica.
Com’era, com’è …


Le maestranze di Anas o chi per essa prestano certamente attenzione a mantenere pulito questo luogo, ma tra la frequenza degli abbandoni di pattume e la non frequente raccolta dello stesso pattume, accade che per diverse settimane i rifiuti rimangano nell’area di sosta. Nelle scorse ore (la foto serale è stata scattata pochi minuti fa) la pulizia è stata effettuata, anche in vista dell’anniversario di dopo domani. Da ricordare in tal senso come alle 9,30-10 ci sarà l’omaggio floreale alla tomba dove riposano nel cimitero comunale il Presidente Antonino Saetta ed il figlio Stefano, cui seguirà alle 10,30 la celebrazione di una funzione religiosa nella chiesa S. Diego e alle 11,30 l’omaggio floreale al cippo in contrada Giulfo in territorio di Caltanissetta sul vecchio tracciato della S.S. 640.. La speranza è che nell’area di sosta dove si erge l’effige dell’illustre magistrato, martire della mafia, nessuno si azzardi a gettare altri rifiuti e che, se ciò avvenisse, gli addetti alla pulizia intervengano con celerità. Se poi Anas mettesse qualche telecamera in più come in altri tratti della statale 640 la partita contro la gentaglia sarebbe – forse – vinta.

