Lo schema è sempre quello: invitare le scolaresche per riempire teatri e piazze, facendo passare l’evento di turno per un successo di pubblico. Un film già visto durante questi mesi di Agrigento Capitale italiana della cultura, un film che stamattina ha visto altre scene analoghe “girate” nel recente passato. Ovvero le strade cittadine e soprattutto il teatro Pirandello invase da festanti alunni, accompagnati da non si sa quanto altrettanto festanti insegnanti che, verosimilmente, avrebbero preferito tenere una normale giornata di lezioni, andando avanti con i programmi didattici. Ma tant’è, quando Capitale italiana della cultura chiama nessuno può esimersi dal mettere la “presenza”. Tutti al teatro dunque per andare ad ammirare la (bella) mostra dello strumento musicale popolare mondiale “Claudio Criscenzo”: un viaggio nel suono e nelle culture dei popoli. Le strade cittadine oggi erano animate come di rado è accaduto negli ultimi tempi, grazie proprio agli studenti che si spostavano dai rispettivi plessi al teatro. L’iniziativa, organizzata dal Comune di Agrigento in collaborazione con le associazioni culturali Fabaria Folk e Gergent, è stata inserita tra gli eventi collaterali di Agrigento Capitale italiana della cultura 2025 ed è visitabile gratis fino al 15 novembre. Forse il fatto che sia gratis incoraggerà più persone ad andare a fare una visita a questa interessante esposizione. Se si mangiasse (anche due tartine e un Crodino) gli agrigentini accorrerebbero in massa, alla faccia della cultura. Si tratta di una collezione di strumenti musicali provenienti da tutte parti del mondo da Claudio Criscenzo e adesso patrimonio di tutti, grazie a questa esposizione. Tutto molto bello direbbe l’indimenticabile Bruno Pizzul, soprattutto per gli alunni che hanno potuto ritagliarsi qualche ora lontano dalle lezioni scolastiche fin dal primo giorno della settimana. Anche questo è Agrigento Capitale della cultura, con la speranza che la mostra degli strumenti musicali di Criscenzo possa riscuotere un successo di pubblico maggiore di quello riscosso da altri eventi organizzati in questi undici mesi, basti pensare ad altri eventi tenutisi in Teatro alla presenza di due spettatori a sera o al “mitico” Silent room nei pressi del museo archeologico San Nicola la scorsa estate. Meno male che si sono i bambini e le loro scuole a “sceneggiare” meglio quanto accade ad Agrigento dallo scorso 1 gennaio. 

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