La direttrice Anna Puci apre le porte della Casa Circondariale per un evento di solidarietà guidato dal pastry chef Giovanni Mangione e dal presidente Chianetta

Un pranzo speciale, denso di umanità e significato, ha celebrato quest’anno San Francesco Caracciolo, patrono dei cuochi, all’interno della Casa Circondariale di Agrigento.

L’iniziativa è stata promossa dal presidente provinciale Giovanni Chianetta e dal consigliere e pastry chef Giovanni Mangione dell’Associazione Cuochi e Pasticceri di Agrigento “Salvatore Schifano”, con il sostegno della direttrice dell’istituto, dott.ssa Anna Puci, che ha accolto con entusiasmo la proposta, permettendo che l’evento si svolgesse in un clima di grande partecipazione e serenità.

Più di 120 pasti sono stati offerti ai detenuti delle sezioni maschile e femminile, con un menù che ha esaltato i sapori autentici del territorio agrigentino:
lasagne al ragù di vitello, cuberol di vitello al Nero d’Avola con contorno di millefoglie di patate e cupola di spinaci, e infine l’immancabile cannolo siciliano ripieno di ricotta fresca di Santo Stefano Quisquina.

Il pastry chef Giovanni Mangione, visibilmente emozionato, ha raccontato:

“È stato un momento indimenticabile. Vedere i detenuti seduti insieme come una grande famiglia, condividere il cibo e il sorriso, ci ha ricordato che la cucina è anche un modo per avvicinare le persone e restituire umanità. La frase che più mi ha colpito è stata: ‘Vi aspettiamo di nuovo a braccia aperte’.”

All’iniziativa hanno preso parte anche le lady chef Loredana Andrei, Marianna Capodici, Carmelina Cacciatore, Concetta Marino, insieme al pastry chef Lillo De Fraia, che hanno contribuito con professionalità e passione alla preparazione dei piatti.

La direttrice Anna Puci, presente durante la giornata, ha espresso parole di apprezzamento per l’associazione e per il valore simbolico dell’evento:

“La cucina e la condivisione sono strumenti di rieducazione e dialogo. Questa giornata ha rappresentato un momento di luce e speranza per tutti, dentro e fuori dal carcere.”

L’evento dedicato a San Francesco Caracciolo si è così trasformato in un gesto concreto di solidarietà, capace di unire fede, professionalità e umanità, confermando ancora una volta il ruolo dell’associazione “Salvatore Schifano” come punto di riferimento per la cultura gastronomica e sociale del territorio agrigentino.

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