San Leone: AICA smentita, le fogne finiscono davvero in mare. Scoperta la causa dell’inquinamento alla spiaggia delle Dune.
Alla fine la verità è emersa, e a certificarla non sono più solo le denunce delle associazioni ambientaliste come Mareamico, ma anche i rilievi ufficiali di ARPA, ASP, Capitaneria di Porto e Comune di Agrigento. Questa mattina, alla presenza di tutte le autorità competenti, è stato accertato che la spiaggia delle Dune a San Leone è stata effettivamente contaminata da liquami fognari a causa di un guasto alla rete.
La condotta che trasporta le acque nere dal Villaggio Mosè alla centrale di sollevamento della PS si è ostruita, facendo confluire le acque nere nel sistema delle “acque bianche”, ovvero quello che dovrebbe trasportare esclusivamente acque piovane. Il risultato? Uno sversamento diretto e incontrollato di liquami in mare, proprio nella zona balneare più frequentata della costa agrigentina.
Si tratta di un episodio gravissimo, che conferma quanto già denunciato nei giorni scorsi da Mareamico e ripreso anche da Report Sicilia in due precedenti articoli:
👉 San Leone, stagione balneare 2025 parte nel degrado
👉 San Leone, liquami fognari sulla spiaggia delle Dune: il sindaco non vieta la balneazione
AICA smentita clamorosamente
Eppure, fino a ieri AICA (l’azienda idrica consortile che gestisce il servizio fognario) continuava a dichiarare che “tutti gli impianti erano in regola e funzionanti”. Una posizione che oggi viene clamorosamente smentita davanti alle istituzioni, con prove tecniche e verifiche inconfutabili.
Viene allora naturale chiedersi: perché AICA ha mentito? E, ancora più grave, perché l’amministrazione comunale ha ignorato i segnali evidenti di un inquinamento così massiccio, senza emettere nemmeno un’ordinanza di divieto di balneazione?
Bonifica urgente, ma il Comune resta immobile
Ora si dovrà procedere con urgenza al ripristino della condotta danneggiata e alla bonifica dell’area costiera contaminata, ma resta il dato politico allarmante: l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Miccichè, continua a mostrare il peggio della gestione pubblica, fatta di ritardi, superficialità e totale mancanza di rispetto per la salute dei cittadini.
Mentre le spiagge si riempiono di bagnanti e turisti, il cartello di divieto di balneazione è stato installato solo dopo 48 ore, lasciando per due giorni cittadini e visitatori ignari dell’inquinamento in corso. Un ritardo ingiustificabile, che si aggiunge al silenzio istituzionale su una grave emergenza ambientale e sanitaria, reso ancora più assordante dall’assenza di comunicazioni tempestive e trasparenti. Ordinanza+Sindacale+2025+37
Il tempo delle passerelle e dei selfie in vista di Agrigento Capitale della Cultura 2025 dovrebbe finire: è ora di affrontare i problemi reali. San Leone, il nostro litorale, merita rispetto e interventi concreti, non promesse e coperture politiche.
La verità adesso è ufficiale. E non si può più nascondere.




