san leone parcheggi

Le multe ai residenti? Le sanzioni agli esercizi regolari per una mancanza formale? La caccia al commerciante che ha un’insegna leggermente inclinata o un listino plastificato invece che incorniciato?

E intanto le bancarelle abusive continuano a occupare stabilmente la terrazza del lungomare.
Nessun sequestro. Nessuna rimozione. Nessuna confisca della merce.

Non una parola nel report ufficiale su sequestri di articoli contraffatti: scarpe, borse, occhiali e accessori con falsi marchi di lusso vengono venduti ogni sera sotto gli occhi di tutti, nell’indifferenza generale.
Una rete ben nota, alimentata da organizzazioni mafiose che da anni riforniscono la merce agli abusivi, lucrando sulla mancata azione dello Stato.

E allora sì, il “Far West” è davvero finito… ma solo per gli italiani.
Solo per i commercianti regolari, solo per chi ha una licenza, solo per chi ha sempre pagato le tasse.

Il vero “Far West” – quello della merce illegale, dei mercati paralleli, dell’abusivismo protetto – è ancora lì. Vivo. Tollerato. Invisibile per chi dovrebbe intervenire.

Ecco la verità:
non è la legalità ad essere tornata, è solo la solita “legalità a orologeria”.
Un meccanismo di potere che si riattiva a otto mesi dalle elezioni, per mostrare i muscoli nei confronti di chi è più facile colpire: i cittadini onesti.

Si fa la guerra ai deboli e si chiude un occhio sui forti.
Si punisce chi ha la Partita IVA e si lascia indisturbato chi spaccia merce taroccata sul lungomare.
Questo non è rispetto della legge. È gestione politica del consenso. È silenzio complice. È propaganda.

E allora lo diciamo con chiarezza:
se il Far West c’è stato, è perché qualcuno lo ha tollerato.
E se oggi dicono che è finito, è solo perché serve a costruire una narrazione elettorale.
Ma le immagini, le bancarelle, le omissioni e le domande senza risposta sono lì a ricordarci che questa non è giustizia. È convenienza.


Redazione Report Sicilia
La legalità vera non ha scadenze. E non si accende solo quando fa comodo.

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