Ad Agrigento accade ciò che altrove è vietato
AGRIGENTO – Il porticciolo turistico di San Leone, nato per essere un punto di riferimento per la nautica e il turismo da diporto, si è trasformato in un enorme parcheggio per camper. Le immagini parlano chiaro: tra auto e roulotte, il piazzale che dovrebbe accogliere i diportisti e offrire un biglietto da visita degno del litorale agrigentino è oggi occupato da mezzi che nulla hanno a che fare con la funzione originaria della struttura.
La contraddizione è ancora più evidente se si considera che, a meno di un chilometro dal porticciolo, esistono due parcheggi per camper regolarmente autorizzati e attrezzati. Eppure, a San Leone, i camper sostano indisturbati lungo le banchine e negli spazi destinati al turismo marittimo, in una situazione che altrove verrebbe immediatamente sanzionata.
Il risultato è un quadro che danneggia sia l’immagine della città sia la fruibilità del porto: i diportisti trovano difficoltà di accesso e i visitatori assistono a uno spettacolo che poco ha a che vedere con un moderno approdo turistico.
Ancora una volta Agrigento mostra il volto delle regole disattese e dei controlli assenti. Un porto turistico che diventa campeggio improvvisato è il simbolo di una gestione superficiale e di una visione miope del turismo. In altre località italiane e mediterranee, i porti turistici sono biglietti da visita curati e ordinati, pensati per accogliere imbarcazioni e turisti. Qui, invece, la sensazione è che regni l’anarchia.
La domanda è semplice: perché viene tollerato ciò che altrove è vietato?
Chi dovrebbe vigilare e tutelare gli spazi pubblici e turistici della città sembra assente, lasciando che il porticciolo di San Leone diventi l’ennesimo esempio di degrado organizzato.




