Era stato accolto come uno dei simboli della “riqualificazione” del litorale di San Leone, il nuovo solarium vista mare di piazzale Giglia, inaugurato con enfasi dall’amministrazione comunale appena due mesi fa. Oggi, però, quello stesso spazio mostra già un volto ben diverso: panchine sradicate, strutture spostate, parti divelte e materiale che non ha retto alla prova del tempo e dell’uso.

Le foto inviate dai nostri lettori parlano chiaro:
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sedute sollevate e spostate dalla loro base,
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supporti metallici esposti e pericolosi,
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segni di cedimento strutturale nonostante l’opera sia nuova di zecca.
👉 All’epoca dell’inaugurazione ne avevamo parlato qui: Piazzale Giglia, arriva il solarium vista mare.
Un’opera nuova già in affanno
Come è possibile che un’opera pubblica, costata soldi e presentata come un fiore all’occhiello della città, sia ridotta così in meno di due mesi?
Le spiegazioni possono essere tante: materiali non adeguati, assenza di manutenzione, collaudi superficiali. Ma la verità è che questa foto è la cartolina di un fallimento: di chi ha progettato, di chi ha realizzato, di chi avrebbe dovuto vigilare.
L’altra faccia: educazione civica assente
Non basta, però, puntare il dito solo contro l’amministrazione. C’è anche un problema di educazione civica e senso di responsabilità dei cittadini.
Perché se è vero che le panchine non si sono “rotte” ma sono state sradicate, chi ha causato il danno avrebbe dovuto chiamare i Vigili Urbani, auto-denunciarsi e raccontare l’accaduto, non lasciare tutto nel silenzio e nel degrado.
La città appartiene a tutti, ma questo significa che tutti dobbiamo sentirci responsabili. Distruggere e poi tacere è il gesto peggiore che si possa fare: non solo si danneggia un bene pubblico, ma si impedisce agli altri di usufruirne.
San Leone tra promesse e realtà
Il solarium di San Leone era stato presentato come tassello del percorso verso Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. La realtà, purtroppo, è che le opere nuove durano meno di una stagione e che ai cittadini non resta altro che adattarsi a spazi pubblici che invecchiano subito o che vengono vandalizzati.
Il Comune dovrebbe intervenire immediatamente per ripristinare le strutture e garantire controlli costanti. Ma serve anche una riflessione collettiva: senza senso civico, anche il più bel progetto diventa in fretta l’ennesimo monumento allo spreco.

