Quando nel 2020 l’attuale sindaco Francesco Miccichè e coloro i quali lo issarono a simbolo della rinascita della città, presentarono gli spot elettorali, il motto fu “Di chi è la colpa” ?. Un motto a corredo delle immagini sugli scempi lasciati dalla precedente amministrazione “firettiana”, tra discariche, luoghi abbandonati e altre nefandezze urbane, che i sostenitori di Miccichè promettevano di spazzare via, “cambiando rotta”. Il Titanic al confronto fu una gita scolastica. A distanza di 5 anni da quella campagna elettorale, mediaticamente basata sul paragonare quanto lasciato dal vecchio sindaco e quanto di buono si poteva fare, nulla è cambiato, anzi. Il motto “Di chi è la colpa” lo potrà usare tranquillamente il prossimo candidato sindaco, visto lo schifo in cui versa – ad esempio – San Leone. Le immagini a corredo di questo servizio sono emblematiche e non avrebbero bisogno di commento. Basta recarsi dalle parti dei campetti sportivi, pericolosissimi, inadeguati, ricettacolo di rifiuti, “recintati” come peggio non si potesse, privi addirittura di due misere porte da calcio.



Non c’è amore per questa città
Per non parlare poi della “pista di pattinaggio” vero e proprio attentato alla sicurezza pubblica. Sulle vergognose condizioni in cui versano le spiagge, il nostro editore Giuseppe Di Rosa ha documentato quanto sta accadendo dai primi giorni di giugno. I rifiuti gettati dai subumani sulle spiagge sono ancora lì, senza che nessuno della ditta pagata profumatamente si sia attivata per andare a raccoglierli. San Leone dovrebbe essere – soprattutto in questo periodo dell’anno – la perla, la stella più brillante del cielo agrigentino. E’ invece il simbolo del caos, del degrado urbano e ambientale e ancora non è iniziata (per fortuna) la stagione delle risse tra giovani, da sempre cancro inestirpato di questa zona della città. “Di chi è la colpa”? La gente sta iniziando a darsi una risposta, da vedere se tale presa di coscienza sarà confermata il prossimo anno dall’esito elettorale. Nel frattempo, si raccomanda ai ragazzi che utilizzano gli “spazi sportivi” a prestare la massima attenzione.

