Dopo lo sversamento fognario dello scorso maggio sulla spiaggia delle Dune a San Leone, la bonifica è stata solo parziale e il mare resta vietato ai bagnanti. Mareamico documenta la situazione dall’alto: “Problema non risolto”. I titolari degli stabilimenti balneari annunciano azioni legali.

Agrigento – San Leone. La spiaggia delle Dune continua a fare notizia, ma non per la sua bellezza. A distanza di quasi due mesi dal copioso sversamento fognario che ha contaminato l’arenile e il mare antistante, la situazione resta critica e irrisolta. Le immagini dall’alto diffuse dall’associazione ambientalista Mareamico parlano chiaro: l’area è ancora compromessa, il divieto di balneazione è in vigore e la bonifica è stata solo parziale.

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 mostrano tracce evidenti di inquinamento, una zona completamente transennata e una lingua di vegetazione che segue il percorso delle acque reflue sversate.

“Dopo lo sversamento dello scorso maggio, nulla è stato realmente risolto – denuncia Mareamico –. Il Comune di Agrigento e AICA hanno tentato di minimizzare, ma il danno ambientale è sotto gli occhi di tutti. E soprattutto: il mare è ancora off-limits per i bagnanti.”

Una condizione che sta diventando insostenibile per gli esercenti della zona, tra stabilimenti balneari, chioschi, bar e ristoranti, che vedono compromessa l’intera stagione turistica. Molti parlano di presenze dimezzate rispetto all’anno scorso e prenotazioni cancellate.

“Siamo disperati – affermano alcuni gestori –. Abbiamo investito tutto sull’estate, ma ci ritroviamo con una spiaggia interdetta e un silenzio assordante dalle istituzioni. Stiamo valutando di intraprendere azioni legali contro AICA e contro il Comune di Agrigento per danni economici e d’immagine.”

Nel frattempo, il divieto di balneazione permane, anche se manca una segnaletica chiara e visibile per i turisti. La zona interessata si trova tra il lido “Le Dune” e la foce del torrente, dove secondo i rilevamenti l’inquinamento microbiologico delle acque supera di gran lunga i limiti di legge.

“La gestione dell’emergenza è stata pessima – conclude Mareamico –. Una città che si prepara a essere Capitale italiana della Cultura 2025 non può permettersi di avere una spiaggia simbolo chiusa per fogna.”

Report Sicilia continuerà a seguire la vicenda, chiedendo risposte immediate da parte del Comune di Agrigento e di AICA, e documentando con precisione l’evolversi della situazione, con il supporto delle associazioni ambientaliste e degli operatori balneari.

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