Sporcizia, sacchi traboccanti di immondizia e cassonetti sommersi: è questo lo scenario che si presenta oggi nell’area dell’ex eliporto di San Leone, ormai destinata stabilmente allo street food. Un luogo frequentato quotidianamente da cittadini e turisti che si trasforma, sempre più spesso, in una vera e propria discarica a cielo aperto.

Ma questa volta la colpa non è della ditta incaricata della raccolta – ISEDA – bensì dell’inciviltà diffusa e della totale assenza di controllo. I mezzi dell’impresa, infatti, non hanno potuto accedere all’area a causa delle auto parcheggiate in modo selvaggio, che hanno di fatto bloccato gli ingressi per l’espletamento del servizio.

Fonti interne riferiscono a Report Sicilia che, nella giornata di domani, con l’intervento della Polizia Locale, sarà finalmente consentito l’accesso ai mezzi per garantire la rimozione dei rifiuti accumulati.

Resta però il grave problema organizzativo: in un’area adibita in pianta stabile allo street food, perché non si garantisce un presidio fisso per il controllo della viabilità? Perché nessuno ha vigilato sul rispetto degli spazi di servizio?

La situazione non può essere liquidata come un semplice disguido. La mancanza di pianificazione e vigilanza si traduce in degrado urbano e danno d’immagine per la città, proprio mentre Agrigento dovrebbe dimostrare di essere all’altezza del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025.

Serve una gestione seria, continua e rispettosa del territorio. Perché lo street food può essere una risorsa, ma senza regole e decoro diventa solo un’altra occasione sprecata.

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