Un ragazzo ha rischiato di annegare a San Leone. L’elisoccorso ha faticato ad atterrare a causa dell’assenza di aree libere d’emergenza, oggi occupate da attività commerciali. Una grave carenza in una zona turistica ad alta affluenza.
Un giovane marocchino rischia di annegare a San Leone. Salvato da un bagnino privato, rianimato e trasferito in elisoccorso. Grave ma stabile. Sul litorale, al 9 luglio, ancora assente il servizio pubblico di sicurezza balneare.
Momenti drammatici a San Leone, nella frazione balneare di Agrigento, dove oggi, intorno alle 13:30, un ragazzo di 21 anni, di nazionalità marocchina e residente a Caltanissetta, ha rischiato di annegare nelle acque antistanti lo stabilimento Bellavista.
Il giovane è stato colto da un malore improvviso subito dopo essere uscito dall’acqua ed è rimasto privo di sensi per diversi minuti, generando il panico tra i presenti. Il primo e decisivo soccorso è stato prestato da un bagnino dello stabilimento privato, che ha eseguito con prontezza le manovre salvavita.
Ma qui emerge un dato inquietante: nonostante l’obbligo di legge, al 9 luglio 2025, sul litorale di San Leone manca ancora il servizio pubblico di vigilanza e salvataggio spiagge. Nessun presidio comunale attivo, nessun bagnino assegnato alle spiagge libere. Un’assenza che mette in pericolo quotidianamente migliaia di bagnanti, specie nelle zone non attrezzate.
Il salvataggio
Dopo l’intervento del bagnino privato, sono arrivate rapidamente due ambulanze del 118 GISE. Il personale sanitario ha usato un defibrillatore per ripristinare il ritmo cardiaco, poi ha intubato il giovane per stabilizzarlo.
Vista la gravità delle condizioni, il ragazzo è stato trasportato nei pressi della pista di pattinaggio del lungomare Falcone-Borsellino, dove era appena atterrato un elisoccorso proveniente da Caltanissetta. Il 21enne è stato quindi trasferito in codice rosso in ospedale. Le sue condizioni sono gravi ma stabili.
Un problema sistemico e noto
L’episodio riaccende un tema che Report Sicilia ha sollevato più volte: la totale assenza di un servizio pubblico di salvataggio balneare lungo il litorale di San Leone, nonostante la massiccia affluenza di turisti e residenti. A oggi, il soccorso in mare è garantito solo grazie alla presenza di bagnini privati pagati dagli stabilimenti.
Il Comune di Agrigento, nonostante i fondi previsti e le responsabilità stabilite dalla normativa regionale, non ha ancora attivato un presidio di sicurezza per le spiagge libere, lasciando al caso o alla buona volontà dei privati la tutela della vita umana.
Una città senza prevenzione
Mentre Agrigento si prepara a essere Capitale Italiana della Cultura 2025, restano senza risposta i bisogni più elementari, come la sicurezza balneare, il primo soccorso e le aree d’emergenza libere. È lecito chiedersi quanti altri incidenti serviranno prima che l’amministrazione comunale prenda provvedimenti concreti.
Report Sicilia continuerà a monitorare la vicenda e a chiedere chiarimenti all’amministrazione comunale sulla mancata attivazione del servizio obbligatorio di vigilanza sulle spiagge pubbliche.

