San Leone, il fiore all’occhiello turistico di Agrigento, si è trasformata ieri sera in un vero e proprio lago dopo un breve ma intenso temporale. La tanto attesa pioggia ha messo in evidenza tutte le criticità della frazione balneare, con strade completamente allagate e una situazione che lascia poco spazio a interpretazioni: il sistema di drenaggio urbano è totalmente inadeguato.

Questa è la “San Leone che sognava” il sindaco Francesco Miccichè? Le immagini scattate subito dopo il temporale mostrano una frazione sommersa dall’acqua, con marciapiedi e carreggiate resi inaccessibili. Una visione che stride con gli annunci e le promesse di miglioramento infrastrutturale e turistico dell’amministrazione comunale.

Il problema non è nuovo e sembra ripetersi ogni volta che il meteo si fa capriccioso. Gli abitanti e i commercianti della zona hanno più volte denunciato la mancata manutenzione delle caditoie e l’assenza di un piano strutturale per il drenaggio delle acque piovane. Eppure, San Leone è presentata come uno dei principali volani per il turismo agrigentino, soprattutto in vista dell’anno 2025, quando Agrigento sarà Capitale Italiana della Cultura.

Le alluvioni lampo come questa non solo danneggiano il tessuto urbano, ma compromettono anche la sicurezza e la vivibilità dei cittadini. La situazione di ieri sera è solo l’ennesima dimostrazione di quanto la città abbia bisogno di interventi concreti, che vadano oltre le dichiarazioni di intenti.

Agrigento e San Leone meritano di più: una gestione attenta, capace di prevenire situazioni emergenziali e garantire la fruibilità dei suoi spazi pubblici, soprattutto in una località che dovrebbe rappresentare il biglietto da visita per il turismo locale e internazionale.

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