AGRIGENTO – Un sistema sanitario al collasso e una gestione che non riesce a garantire nemmeno i servizi essenziali: è questo il quadro dipinto da Roberta Lala, coordinatore cittadino di Italia Viva, in un intervento che suona come un grido d’allarme per la drammatica situazione della sanità in Sicilia. Lala prende spunto da un caso emblematico che, nelle sue parole, “mi ha profondamente scossa”: un malato oncologico costretto ad aspettare 15 mesi per una colonscopia.

“La salute non è un optional, ma un diritto costituzionale”

Lala esprime la sua indignazione, sottolineando come queste lungaggini burocratiche rappresentino una violazione dei diritti sanciti dalla Costituzione italiana. “Non sono le scuse del commissario straordinario Dr. Capodieci a soddisfare l’utente, né il malato oncologico, né i cittadini”, afferma Lala. “Servono servizi efficienti e diagnosi tempestive, non parole vuote o proclami.”

Una crisi sistemica che si aggrava

L’intervento di Lala denuncia la totale inefficienza del sistema sanitario, mettendo in evidenza come, nonostante le proteste di piazza e i proclami delle istituzioni, nulla sia cambiato in modo sostanziale.

Tra i problemi più gravi citati:

  • Chiusura pomeridiana di reparti essenziali: “Il reparto di neurologia del San Giovanni di Dio chiude alle 14:00. È inconcepibile, come se gli ictus avessero un orario per colpire.”
  • Carenza di personale medico e paramedico: “Molti medici lasciano i reparti, segno evidente di un sistema che non funziona.”
  • Trasferimenti in elisoccorso o ambulanze su strade impervie: “Chi ha bisogno di cure specialistiche è spesso costretto a viaggiare fino a Palermo, se il clima lo permette.”

Un fallimento della programmazione politica

Lala critica duramente il Governo regionale, accusandolo di mancanza di programmazione e sensibilità. “Sono passati due anni dall’insediamento del Presidente Renato Schifani e dell’assessore alla Sanità Giovanna Volo, ma i problemi sono gli stessi. Cambiano i Governi, ma l’inefficienza resta.”

La coordinatrice di Italia dei Valori sottolinea come l’assenza di una pianificazione strategica per arginare la carenza di personale e migliorare i servizi stia costringendo molti cittadini, soprattutto quelli con meno mezzi economici, a rinunciare alle cure o alla prevenzione. “È noto che tante persone non si curano perché non possono permettersi il privato. Questo è inaccettabile.”

Un appello per la dignità del personale sanitario

Nonostante le pesanti critiche al sistema, Lala esprime gratitudine per i medici, gli infermieri e il personale sanitario che ogni giorno svolgono il loro lavoro con dedizione e professionalità, nonostante le condizioni difficili. “A loro va il mio ringraziamento sincero. Meritano di lavorare in condizioni che permettano loro di esercitare la professione con serenità.”

Una situazione insostenibile

Lala conclude con un appello accorato:

“Dai proclami del ‘tutto va bene’ non ce ne facciamo nulla. È ora di passare dalle parole ai fatti, perché l’inefficienza protratta ha stancato tutti. Non possiamo più accettare che i diritti dei cittadini vengano calpestati.”

Una crisi che esige risposte concrete

La situazione dell’ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento è solo la punta dell’iceberg di una crisi sanitaria che coinvolge tutta la Sicilia. L’intervento di Roberta Lala rappresenta una chiamata alle armi per istituzioni che finora sembrano aver ignorato il grido di dolore dei cittadini. Report Sicilia continuerà a monitorare e dare voce a chi chiede con forza un cambiamento.

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