Il Responsabile Regionale del Dipartimento Trasparenza Enti Locali del CODACONS non ci stà e dirama una ulteriore nota stampa sul caso corredata da video filmato, nel cuore di Agrigento, il progetto di sviluppo della Villa del Sole si trasforma in un incubo legale, con lavori che proseguono nonostante gravi violazioni normative e richieste di chiarimenti da parte delle autorità regionali.
Per la seconda volta in due mesi, la Regione ha chiesto al Comune di Agrigento dettagliate spiegazioni riguardo alla situazione della Villa del Sole. Tuttavia, sul cantiere, il rumore delle macchine non si placa e il patrimonio arboreo appena piantumato è stato nuovamente distrutto, mentre sbancamenti sostanziali proseguono senza sosta.
Ma con quale nulla osta continuano questi lavori? Una “Autorizzazione paesaggistica” datata 26 marzo 2024 sembra essere il documento “forzato” su cui si basano gli operai, nonostante evidenti dubbi sulla sua validità legale.
Analizzando attentamente la normativa, emerge che tutte le opere erano soggette a preventiva autorizzazione paesaggistica, secondo quanto stabilito dalla legge regionale n. 5 del 6 maggio 2019 e l’art. 136 del codice dei beni culturali. Tuttavia, i lavori sono stati avviati senza rispettare queste disposizioni, violando la giurisprudenza consolidata in materia.
Il Codacons ha sollevato il problema attraverso dettagliati esposti alle autorità regionali, chiedendo un accesso ispettivo al Comune di Agrigento per valutare se vi siano condizionamenti esterni nell’azione amministrativa. La recente lettera del Presidente Schifani, indirizzata all’assessore competente, alla commissione antimafia e corruzione
e al ministro Piantedosi, sembra finalmente aprire la strada all’accesso della commissione ispettiva.
Tuttavia, mentre la burocrazia si muove a rilento, i lavori illegali proseguono impunemente. È urgente che gli organi preposti agiscano con fermezza, fermando le attività illegali e sequestrando gli incartamenti del progetto per un’indagine dettagliata sulle presunte violazioni.
Il caso Villa del Sole solleva serie domande sul rispetto delle leggi e delle normative ad Agrigento. È tempo che la città esca da questo senso di impunità e ripristini il rispetto delle regole a tutela del patrimonio ambientale e culturale.