Agrigento, vandalizzato lo Scaro Café: “Non è solo un problema nostro, è un problema del quartiere”

AGRIGENTO – Un atto vile, compiuto nell’ombra, che ha colpito un presidio di cultura, socialità e aggregazione. Nella notte, lo Scaro Café, spazio animato da giovani e dedicato all’inclusione e alla partecipazione attiva nel quartiere dello Scaro Vecchio, è stato oggetto di un atto vandalico. I danni sono stati contenuti, ma il messaggio che emerge è profondo e chiaro: non si tratta di un episodio isolato, ma di un segnale del degrado e dell’abbandono che vive questa parte di città.

“Ieri notte qualcuno a cui non facciamo simpatia ha deciso di approfittare delle tenebre per vandalizzare indisturbato il nostro locale. Ma noi non ci facciamo intimidire – scrivono i ragazzi dello Scaro Café in un post – Siamo abituati a rimontare quello spazio e a resistere alla violenza e alla maleducazione. Questa volta, però, abbiamo deciso di dirlo pubblicamente: non è solo un problema nostro, ma del quartiere intero”.

Lo Scaro Vecchio, denunciano i gestori del locale, vive in uno stato di invisibilità istituzionale, con strade buie, assenza di presidi di legalità e scarsa frequentazione serale, diventando un luogo in cui ciò che è illecito altrove diventa normale. “Se fossimo stati in via Atenea – continuano – con ogni probabilità questo non sarebbe successo”.

Report Sicilia si schiera con forza a fianco dello Scaro Café e di tutti i cittadini dello Scaro Vecchio, convinti che nessun quartiere debba sentirsi dimenticato, nessuna voce debba essere spenta, nessun presidio di cultura e socialità lasciato solo.

I ragazzi del Café annunciano che non resteranno in silenzio. Ogni episodio di violenza o inciviltà sarà denunciato, e ogni occasione utile sarà usata per richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica su un pezzo di città che ha diritto alla stessa dignità delle zone più centrali.

Agrigento ha bisogno di più luce, più legalità, più cultura. Ma soprattutto ha bisogno di più ascolto.

Noi ci saremo. Sempre.

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