I consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò denunciano: “Un nuovo sacco della costa, i cittadini resteranno con le briciole mentre i privati guadagnano terreno”.


Il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (PUDM) di Sciacca, che avrebbe dovuto rappresentare lo strumento per il riordino della fascia costiera, rischia di trasformarsi nell’ennesima occasione mancata. Secondo i consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò, infatti, l’amministrazione comunale sta utilizzando il piano non per garantire servizi e qualità al territorio, ma per favorire i privati con nuove concessioni balneari, sottraendo ulteriori tratti di spiaggia all’uso pubblico.

Alla presentazione della proposta si è scatenata una vera e propria corsa agli emendamenti, con consiglieri pronti a segnalare le coordinate delle zone più pregiate delle spiagge da destinare a stabilimenti balneari. Agli abitanti resterebbero solo le aree marginali, definite dagli stessi come “scarti”: è il caso emblematico di Capo San Marco, ridotto a porzione di risulta per i cittadini.


Spiagge in mano ai privati, cittadini relegati ai margini

Brucculeri e Blò ricordano che il demanio marittimo è un bene collettivo e inalienabile, e che le concessioni dovrebbero rappresentare un’eccezione, giustificata solo quando portano reali benefici alla comunità. Al contrario, oggi si assiste a un impoverimento delle spiagge libere e a un progressivo arricchimento privato senza alcun ritorno per i cittadini.

“È una nuova forma di saccheggio della costa – dichiarano i consiglieri – paragonabile al ‘Sacco di Palermo’ degli anni ’50-’60, quando ville e palazzi liberty furono distrutti per fare posto a palazzoni anonimi. A Sciacca la stessa logica speculativa ha già prodotto danni irreparabili”.


Un piano senza viabilità, parcheggi e strategia

Il PUDM proposto non affronta nessuna delle questioni centrali che avrebbero potuto realmente riordinare la costa:

  • viabilità funzionale, per garantire accesso equilibrato a stabilimenti e spiagge libere;

  • piano parcheggi, indispensabile per evitare il caos estivo;

  • riordino complessivo della fascia costiera.

Al contrario, il rischio è che località come San Giorgio, Sovareto, Renella, Foggia, Maragani continuino a vivere ogni estate nel disordine più totale, tra viabilità insufficiente, parcheggi inesistenti e residenti esasperati.


Appello alle associazioni: “Difendiamo il bene comune”

Il piano sarà discusso nella prossima seduta del Consiglio comunale, durante la quale i consiglieri presenteranno una relazione dettagliata. Intanto, Brucculeri e Blò lanciano un appello a tutte le realtà associative – dalle organizzazioni ambientaliste come Mare Libero, WWF, Legambiente, Italia Nostra, fino ai comitati cittadini e alle associazioni dei consumatori – affinché facciano sentire la loro voce prima dell’adozione definitiva del PUDM.

“No alla privatizzazione delle spiagge – dichiarano i consiglieri –. Le spiagge devono rimanere libere, gratuite e bene comune di tutti.”