Sciarrone risponde a Valenti: “La pagina del Comitato Scavuzzo è libera, no a diktat e imposizioni”
Una polemica social, un confronto mancato e un palcoscenico che si è spostato dai commenti su Facebook alle pagine dei giornali. È questo il quadro emerso nelle ultime ore attorno alla gestione della pagina del Comitato Scavuzzo di Realmonte, con un botta e risposta tra l’ex consigliere comunale Antonino Sciarrone e l’ex assessore Valenti, oggi protagonista di un attacco diretto contro il comitato e lo stesso Sciarrone.
Tutto ha inizio con la pubblicazione sulla pagina Facebook del Comitato di un articolo di Report Sicilia in merito ai debiti dei Comuni verso AICA. Un contenuto ritenuto evidentemente scomodo dal sig. Valenti, che ha replicato con una raffica di commenti, accusando la pagina e il comitato di diffondere notizie false e di agire in modo antidemocratico.
“Il Sig. Valenti ha postato almeno sei commenti prima di essere rimosso dall’amministratore automatico della pagina”, spiega Sciarrone. “Se davvero avesse avuto a cuore la verità dei fatti, avrebbe potuto contattare direttamente Report Sicilia o replicare con un articolo di smentita. Invece ha preferito attaccare noi.”
Sciarrone: “Siamo aperti al confronto, ma non al pensiero imposto”
Nel suo intervento, firmato come ex Presidente del Consiglio Comunale di Realmonte (2010-2015) ed ex Capogruppo di Minoranza (2015-2020), Sciarrone sottolinea la disponibilità al dialogo da parte del comitato, ma pone un limite netto:
“Si può criticare, ma a nessuno è permesso fare stalking o imporre il proprio pensiero con la forza. Il comitato ha il diritto di pubblicare ciò che ritiene rilevante per la cittadinanza. Non accettiamo diktat, soprattutto da chi è stato protagonista di stagioni politiche già concluse.”
Una polemica che sa di campagna elettorale
Il riferimento alla “polemica e all’astio pre-elettorale” non è casuale. Secondo Sciarrone, la reazione di Valenti rientrerebbe in una strategia personale per tornare sotto i riflettori politici, sfruttando una pagina pubblica più visibile della propria.
“Poteva replicare sulla sua pagina Facebook, ma ha scelto la nostra. Forse perché cercava un palcoscenico più ampio”, chiosa Sciarrone.
Libertà di informazione e rispetto reciproco
Nel cuore della disputa resta una questione centrale: il diritto alla libertà di espressione sui canali social di un comitato civico, che non può e non deve essere messo in discussione da chi, oggi, torna a esporsi solo per attaccare.
Report Sicilia, chiamata in causa per la pubblicazione originaria dell’articolo, ribadisce il proprio impegno per un’informazione accurata, verificabile e pluralista, pronta a ospitare anche smentite e repliche, come da sempre accade nel rispetto del diritto di cronaca.