Si inasprisce lo scontro politico in Sicilia tra la Democrazia Cristiana e i rappresentanti del Movimento 5 Stelle e del nuovo movimento politico fondato da Ismaele La Vardera. Il partito guidato da Totò Cuffaro ha revocato gli inviti a La Vardera e Nuccio Di Paola, rispettivamente fondatore di un nuovo movimento politico ed esponente del M5S, che avrebbero dovuto partecipare a un evento organizzato dalla DC.

La decisione della Democrazia Cristiana sarebbe legata a dichiarazioni ritenute offensive nei confronti di Cuffaro. Secondo il partito, le recenti esternazioni di La Vardera e Di Paola avrebbero superato i limiti del confronto politico, rendendo inopportuna la loro partecipazione all’evento. La scelta ha immediatamente scatenato le reazioni dei due politici esclusi, che hanno accusato la DC di temere il confronto e di evitare il dibattito aperto sulle questioni politiche e amministrative della regione.

La Vardera e Di Paola hanno ribattuto con fermezza, affermando che la revoca dell’invito rappresenta un segnale di debolezza e di chiusura al dialogo. “Non ci vogliono, evidentemente hanno paura del confronto,” ha dichiarato La Vardera, sottolineando come la politica non possa ridursi a un gioco di esclusioni e personalismi. Anche Di Paola ha espresso il suo disappunto, parlando di una scelta che mina il principio del dibattito democratico e della pluralità di voci nella politica siciliana.

A intervenire sulla vicenda è stato anche il segretario regionale della DC, Carmelo Pace, che ha difeso la scelta del partito dichiarando: “La Democrazia Cristiana ha sempre favorito il confronto, ma non possiamo accettare che si partecipi ai nostri eventi solo per denigrare e attaccare il nostro operato. Chi vuole costruire, è il benvenuto. Chi vuole solo distruggere, non troverà spazio nei nostri incontri.”

La vicenda si inserisce in un contesto di tensioni crescenti tra i diversi schieramenti politici siciliani, con la DC che cerca di rafforzare la propria posizione sul territorio e con La Vardera e il suo nuovo movimento, insieme al M5S, che continuano a sfidare l’establishment regionale. Resta da vedere se ci saranno ulteriori sviluppi o se i partiti coinvolti troveranno un modo per riportare il confronto su un piano più istituzionale e meno conflittuale.

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