Tra 2.500 e i 3.500 euro per una stagione. Questo il tariffario medio al quale si deve rapportare colui il quale ha la necessità di ormeggiare la propria “barchetta” da diporto ai pontili gestiti da privati, in quel di San Leone. Si dirà che chi possiede una imbarcazione mediamente potrebbe essere in condizione di potersi permettere un ormeggio a suon di migliaia di euro per pochi mesi di allacciamento, ma a tutto c’è un limite. Coloro i quali sono del “mestiere” lamentano i costi crescenti per l’ormeggio alle superfici galleggianti dei noti privati agrigentini, due dei quali protagonisti del mondo politico e “sottopolitico” locale. I costi non certo leggeri dei pontili privati diventano ancor più difficili da digerire pensando alla scomparsa del pontile comunale. Quello che fino a qualche mese fa galleggiava in attesa che venga riassegnato lo spazio acqueo a seguito di bando di gara, pubblicato da alcune settimane e al quale pare stiano concorrendo due soggetti. In attesa di conoscere colui il quale avrà in concessione la superficie dove posizionare l’ormeggio galleggiante da fornire a prezzi ben più calmierati di quelli applicati dai privati, rimane il mistero su dove sia fisicamente finito il pontile. Le consuete malelingue che impazzano ad Agrigento raccontano che sia “trattenuto” da chi non avrebbe titolo a detenerlo, ma che lo detiene in base a chissà quale motivazione misteriosa. Forse per salvaguardarne l’integrità, ma anche da questo punto di vista ci sarebbero altre scelte a disposizione.  Di certo c’è che il pontile accessibile da più diportisti non c’è, rappresentando una privazione importante per i tanti appassionati di nautica che ad Agrigento e dintorni sono costretti a sobbarcarsi costi esosi per ormeggiare in maniera sicura e decorosa il proprio gioiellino galleggiante. Non resta che attendere l’esito della gara di aggiudicazione della concessione dello specchio acqueo dell’oramai ex pontile comunale anche se, secondo alcuni, l’esito sarebbe scontato, in tipico stile agrigentino. 

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