Sette scosse di terremoto, con magnitudo compresa tra 1.6 e 2.7, sono state registrate dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) tra la mattina di ieri e il pomeriggio di oggi nella Valle del Belice. Montevago, uno dei comuni più colpiti dal devastante sisma del 15 gennaio 1968, è stato l’epicentro di cinque di queste scosse. La più intensa, di magnitudo 2.7, è stata rilevata oggi alle 15:48.
La prima scossa risale alla sera di ieri, poco dopo le 21, mentre l’ultima è stata registrata oggi alle 17:26. Anche Partanna e Salaparuta, due comuni vicini, hanno avvertito movimenti tellurici: una scossa di magnitudo 1.4 è stata rilevata oggi a Partanna, mentre ieri mattina Salaparuta ha registrato un sisma di magnitudo 2.3.
Nessun danno, ma paura tra la popolazione
Al momento non si segnalano danni a persone o cose, ma la ripetizione dei movimenti tellurici in un lasso di tempo così breve ha generato preoccupazione tra i residenti. La memoria del tragico terremoto del 1968, che distrusse interi centri abitati della Valle del Belice, rimane infatti ancora viva nella comunità locale.
Gli esperti invitano alla calma, sottolineando che si tratta di scosse di bassa intensità. Tuttavia, il ripetersi dei fenomeni sismici ha spinto molti cittadini a chiedere una maggiore attenzione da parte delle autorità, con richieste di monitoraggio continuo e aggiornamenti tempestivi sull’evoluzione della situazione.
Una zona storicamente sismica
La Valle del Belice è una delle aree più vulnerabili della Sicilia dal punto di vista sismico. Il terremoto del 1968, con una magnitudo di 6.1, causò la morte di centinaia di persone e la distruzione di interi centri abitati, tra cui Gibellina, Salaparuta e Poggioreale. Da allora, la zona è stata soggetta a numerosi episodi sismici, sebbene di minore intensità.
Prevenzione e monitoraggio
In considerazione della storia sismica della regione, gli esperti ribadiscono l’importanza della prevenzione e della sensibilizzazione della popolazione sui comportamenti da adottare in caso di terremoto. Le autorità locali, insieme all’Ingv, continuano a monitorare l’area per valutare eventuali sviluppi e garantire la sicurezza dei cittadini.
La Valle del Belice, con le sue ferite ancora visibili, si trova nuovamente a fare i conti con l’imprevedibilità della natura. Per la popolazione, la speranza è che queste scosse rimangano episodi isolati, senza conseguenze più gravi.