In Via Saponara il Comune di Agrigento ha appena emesso l’ennesima ordinanza di sgombero e messa in sicurezza dal civico 32 al civico 42 evidenzia una situazione di incuria che si protrae da anni.
A seguito di ripetute segnalazioni da parte dei residenti di Via Saponara, un sopralluogo congiunto del Comando dei Vigili del Fuoco, sull’Ufficio di Protezione Civile e Pubblica Incolumità e della Polizia Locale stati rilevati gravi dissesti strutturali in diversi edifici. Alcuni di questi risultavano già da tempo in condizioni di degrado. Già nel 2010, un’Ordinanza Sindacale imponeva la messa in sicurezza degli immobili compresi tra i civici 32 e 42. Interventi parziali, ottemperanze lente e frammentarie da parte dei proprietari, e poi, ancora, nuovi segnali d’allarme. Nel 2016 un ulteriore sopralluogo e una nuova diffida, rimasta completamente inascoltata.
Dal 2016 al 2025: nove anni di silenzio, degrado e rimpalli burocratici e il tempo ha scavato crepe più profonde, non solo nei muri, ma anche nella fiducia dei cittadini. L’ordinanza del 19 novembre 2025 arriva fuori tempo massimo, come risposta obbligata a una situazione che da tempo richiedeva un’azione strutturata. I cittadini, esasperati da anni di immobilismo, hanno spinto perché si adottassero misure concrete, temendo – a ragione – per la propria incolumità.
Si consuma silenziosamente ad Agrigento una crisi urbana che mette a rischio la sicurezza dei cittadini e l’identità stessa della città. Il centro storico si presenta sempre più spesso come un mosaico di edifici abbandonati, mura pericolanti, vie transennate e sgomberi forzati.
Le crepe nei muri raccontano più di qualsiasi atto amministrativo: dietro ogni cornicione pericolante si nasconde una responsabilità disattesa, una promessa mancata, un’amministrazione troppo lenta, se non del tutto assente.
Se le ordinanze esistono ma non vengono fatte rispettare, di chi è la colpa? I cittadini sanno contro chi puntare il dito. Le autorità competenti continuano colpevolmente a trascurare il monitoraggio, la manutenzione e il coordinamento delle azioni necessarie a garantire la sicurezza e il decoro urbano. La catena di inadempienze è lunga nel centro storico. Un’amministrazione che agisce solo quando il rischio è conclamato, che non previene ma rincorre, che emette ordinanze che restano lettera morta non può essere considerata esente da responsabilità.
Adesso sono state disposte una serie di misure drastiche: sgombero immediato degli edifici compresi tra i civici 32 e 42 di Via Saponara, transennatura dell’intera area e obbligo per i proprietari di mettere in sicurezza le loro strutture entro 20 giorni.
Lo scenario ad Agrigento lo conosciamo tutti: lapazze, lapazze e lapazze. Tavole di varie misure, chiodi e un po’ di nastro bianco e rosso con cui transennare l’area e abbandonarla a lungo al suo destino. Perché una “lapazza”, è ormai certo, ad Agrigento, è per sempre.


