La città di Agrigento, Capitale Italiana della Cultura 2025, sta affrontando una gravissima crisi idrica. Gli invasi sono tristemente vuoti, e nonostante la provincia ospiti numerosi paesi con sorgenti proprie, la città si trova senza acqua.

Perché città come Palermo e Catania, che subiscono gli stessi eventi climatici avversi, hanno acqua disponibile 24 ore su 24? La risposta è semplice: hanno sorgenti proprie provenienti dalle vicine montagne, e l’acqua viene distribuita attraverso i paesi limitrofi. Invece, i paesi della provincia di Agrigento come Burgio, Alessandria della Rocca, Santo Stefano di Quisquina, Palma di Montechiaro e tanti altri, che dispongono di sorgenti proprie, trattengono illegalmente l’acqua per il loro uso esclusivo, ignorando l’obbligo di legge di immetterla in rete.

Agrigento è servita esclusivamente dal carrozzone Siciliacque, che detiene tutte le fonti idriche dell’isola, mare compreso. Nonostante le sovvenzioni milionarie ricevute dal governo regionale, Siciliacque ha gestito gli invasi con negligenza, portando alla loro attuale misera condizione.

A chi dobbiamo rivolgerci per essere trattati alla pari delle altre città siciliane nell’attesa delle agognate piogge? Se nemmeno l’assessore regionale alle acque e rifiuti, San Di Mauro, con un sindaco suo delfino, riesce a risolvere il problema, chi si prenderà cura degli agrigentini? È indispensabile che l’assessore regionale alle acque e rifiuti imponga a questi paesi di immettere il prezioso liquido in rete e consideri il commissariamento del comune di Agrigento, di AICA, e di chiunque non stia svolgendo il proprio dovere.

L’Osservatorio Permanente per i Disservizi del Sistema Idrico Integrato del Codacons chiede interventi immediati e risolutivi. È urgente garantire alla città di Agrigento un’adeguata fornitura d’acqua, necessaria per la vita quotidiana e per sostenere il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025.

NEL FRATTEMPO CHIAMATE L’ESERCITO, MA DATECI L’ACQUA!!!

Osservatorio Agrigentino Diritti degli Utenti del Servizio Idrico Integrato
Giuseppe Di Rosa 
Responsabile Regionale Dipartimento Trasparenza Enti Locali

Agrigento: Quattro Anni di Amministrazione e una Crisi Idrica Senza Fine

Nonostante i quattro anni di amministrazione del sindaco Franco Miccichè e del suo cerchio magico, Agrigento è ancora alle prese con una crisi idrica devastante. La città, che dovrebbe vantare il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025, si trova in una situazione paradossale: pur avendo nella propria provincia numerosi paesi con sorgenti idriche, Agrigento è senza acqua.

È inaccettabile che, nonostante i numerosi finanziamenti a disposizione, l’amministrazione comunale non sia riuscita ad assicurare una dotazione idrica adeguata. Il sindaco Miccichè e il suo team hanno fallito nel garantire un servizio essenziale, mentre altre città siciliane riescono a gestire la risorsa idrica in modo efficiente.

A peggiorare la situazione, il comune di Agrigento ha perso un finanziamento di 49 milioni di euro destinato al rifacimento della rete idrica cittadina. Questa grave mancanza di gestione e programmazione ha ulteriormente aggravato la crisi, lasciando i cittadini senza speranza e senza acqua.

L’Osservatorio Agrigentino Diritti degli Utenti del Servizio Idrico Integrato nato nel mese di Marzo del 2022 per denunciare questa situazione e chiedere interventi immediati.

È necessario oggi che tutte le componenti responsabili siano commissariate e che, nel frattempo, venga chiamato l’Esercito per garantire la fornitura d’acqua alla città. Agrigento non può più aspettare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *