PALERMO – Duro attacco di Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, nei confronti del governatore Renato Schifani. Durante una conferenza stampa a Palermo, Faraone ha lanciato un ciclo di iniziative dal titolo provocatorio: “Finì a Schifani”. Un’espressione che, secondo l’ex sottosegretario, sintetizza il declino della Sicilia sotto la guida del presidente della Regione.

“Siamo messi talmente male che siamo finiti con Schifani presidente. E, come si dice in Sicilia, ‘finì a schifiu’, nel senso che peggio di così non poteva andare”, ha dichiarato Faraone senza mezzi termini.

L’accusa è pesante: secondo Italia Viva, sotto la guida di Schifani, la Sicilia ha vissuto un tracollo in tutti i settori fondamentali. “Sanità, cultura, rifiuti, trasporti, crisi idrica: un disastro dopo l’altro”, ha sottolineato il deputato. E mentre l’isola sprofonda nelle difficoltà, Schifani dichiara di andare “a 300 all’ora” e addirittura pensa a una ricandidatura. Per la Sicilia sarebbe la disgrazia finale”, ha aggiunto Faraone.

La campagna promossa da Italia Viva punta il dito sulle conseguenze della gestione del governatore nelle diverse province siciliane. Ecco alcuni esempi citati:

  • Agrigento: “Da Capitale della Cultura a barzelletta d’Italia”;
  • Trapani: “Abbiamo talmente tanta acqua che la buttiamo in mare”;
  • Catania: “La Sanità regionale occupata dai partiti cade a pezzi”;
  • Messina: “Pnrr, infrastrutture, ponte, finora solo chiacchiere”.

Italia Viva ha evidenziato come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) proceda a rilento nell’isola: ad oggi, la Sicilia ha speso appena il 13% dei fondi disponibili.

Faraone conclude con un monito: “Serve un cambio di rotta radicale, non possiamo permettere che la Sicilia continui su questa strada”.

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